martedì 13 dicembre 2016

gli artisti

Se ad un certo punto succederà che i soldi finiscano del tutto, allora diremo: bene signori, vi piace la nostra arte? ecco, ve la togliamo, non la produciamo più, perché non sappiamo proprio più come campare di questo. E siccome per farlo ci vuole tempo e pensiero, se quello che facciamo non ci serve per vivere dovremo fare altro, occuparci d'altro, e non faremo più questo , che a voi piace, che voi trovate bello, struggente, interessante, stimolante, commovente, toccante, fastidioso e urticante. In ogni caso, comunque vi sembrino le cose, noi non le faremo più, perché non abbiamo di ché vivere facendo questo.
E allora tutto il Paese si sveglierà e dirà: dove sono gli artisti? dove sono i poeti?
oh cazzo! li abbiamo lasciati morire di stenti! li abbiamo inculati a sangue!
che cosa terribile abbiamo fatto, dirà il Paese, bisogna subito provvedere!
Ed ecco che si provvederà, e ciascun membro del Paese porterà il suo oro in piazza, piccole cose: collanine, anellini, orecchini della comunione eccetera, e tutto questo oro non sarà come era una volta per la Patria , ma solo per gli artisti. E questo oro sarà fuso e diviso in piccoli pezzettini informi e ogni artista, andando a ritirarlo, dovrà dire davanti a tutti cosa gli fa venire in mente quella forma grezza, e se dirà qualcosa che valga la pena, gli verrà dato il suo gruzzolo, altrimenti verrà cacciato e dileggiato e svergognato nel pubblico ludibrio e mai più avrà il diritto di lamentarsi.
La giuria sarà una giuria popolare, ma di saggi.

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