i padroni sanno tutto
parlano e dicono quello che sanno del loro cane e degli altri, anche del tuo.
tengono il guinzaglio attorno al collo. Se il guinzaglio è consumato, significa che hanno molta esperienza.
Al parchetto dei cani ci sono le amicizie, le simpatie, le antipatie.
Certi cani sono molto aggressivi, gratta gratta, viene fuori che il padrone è uno stronzo.Al parchetto, se becchi lo stronzo, devi andare via, perché lo stronzo vuole tutto il pacchetto per i suoi cani, che non vanno d'accordo con nessun cane perché sono molto aggressivi. Io te l'ho detto, dice il padrone stronzo, come dire: ti ho avvisato. Come dire: ti ho minacciato.
I cani che vanno d'accordo tra loro vanno coltivati, bisogna impararne il nome, per compiacere i padroni.
I padroni dei cani che vanno d'accordo col tuo, vanno gratificati e con loro bisogna istituire un rapporto di solidarietà, e di alleanza. Contro i padroni dei cani che non vanno d'accordo col tuo.
Per il padrone il suo cane è santo.
Quasi sempre i padroni dei cani parlano male dei padroni dei cani che non vanno d'accordo col loro cane.
I padroni dei cani conoscono i cani degli altri padroni dei cani che vanno d'accordo con il loro e li chiamano per nome. Conoscono il nome dei cani che vanno d'accordo col loro cane e il nome del padrone dei cani che vanno d'accordo con loro.
Fanno alleanze.
I padroni dei cani, se vedono un cane di razza meticcia, subito cercano di indovinare che cane è: Ha del labrador, ha del pastore tedesco. Non si rassegnano, vogliono indovinare.
I padroni dei cani hanno le loro teorie che non vanno né contestate né messe in discussione perché sono come delle religioni.
QUI C'È DISORDINE. NON È UN'IMPRESSIONE. È PROPRIO COSì.
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venerdì 4 agosto 2017
febbre (prose brevi)
me li hai fatti vedere dalla porta, sollevando il mazzo come una vittoria allegra, distante. I malati non gli odori intensi.
Non so cosa sia accaduto poi, quando non c'ero.
Mentre non ci sono stata.
Ieri il sole era caldo ma non mi hai portata fuori.
La stanza era scura, ti ho detto, sentivo i fischi delle navi, i libri sul letto mi hanno tenuto compagnia.
Conosco il tempo che impieghi a tornare dal lavoro
ma non so cosa fai là dentro, mentre dormo insonne.
Quando rincasi sei ancora lo stesso, il riso ha il solito sapore buono, di attesa appagata. La luce bagna il tavolo di cucina con le sue strisce sottili. Versi due bicchieri d'acqua
Da quanto tempo, non beviamo vino?
Domani - mi dici uscendo, domani facciamo l'amore - tieniti pronta.
Io cammino, per la prima volta e la sveglia, sul comodino, segna le sette, di sera - respiro, c'è il vento e guardo i tetti. Aspetto.
(2006|2017)
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