mercoledì 30 settembre 2015

lavatrice e altri guai.

Cose che vorrei oggi:
Non riempirmi di autunno.
Come fare.
la lavatrice gira male, questo problema della lavatrice, è serio. Le cose, soprattutto gli elettrodomestici, dovrebbero andare sempre uno splendore. Settecentocinquanta giri al?
già. Non me l'ero mai chiesto. Al secondo?
lavatrice da che ce la siamo comprata, è sempre stata un punto di arrivo: Un raggiungimento.
La centrifuga.
Non scherziamo.
La lavatrice non ti può abbandonare.






La scrittura,ci ho pensato tutta la notte, non ti può abbandonare, si può rannuvolare. Annuvolare. Rannuvolare.


Da quando scrivo in prosa, non scrivo più poesia. Come se qualcuno mi avesse tirato giù, in modalità manuale.
non posso più volare.


Oppure è solo segno che devo dire le cose camminando, senza correre.


Gi- ho detto - Ti amo, sei perfetto. Dovresti solo perdere qualche chiletto.
E lui serio (alle cinque del mattino) Sí, devo guardare su internet, domani ci guardo, se c'è la dieta della Nutella.


Ieri Gi è entrato come una furia in un negozio di due anziani signori un po' all'antica, e ne è uscito con un berrettino di lana irlandese molto bello. Come sto?
Bene  .
Come sto?
Bene.
Non sembro pelato con un cappellino?
No.






abbiamo tanti problemi.
non da ultimo questo della lavatrice che non gira.


Per dire.




una rubrica di cinema

Vorrei parlare un po' dei film che ho visto negli ultimi tempi, sempre che a qualcuno possa fregargliene di quello che penso io, dei film.

Primo: Cul de sac, Polansky.
Mi è piaciuto perché è bellissimo, scritto molto bene e, secondo me, molto ben girato. È un film che tutti dovrebbero vedere almeno un paio di volte ma anche di più, e pensarci su molto bene prima di scrivere un film o girarlo. Sempre secondo me.

La regola del gioco, Renoir bello veramente.Non solo la scena della caccia. Tutto. 
Visto qualche settimana fa, anche questo consigliato non solo a quelli di Chieri che se lo possono trovare in biblioteca come ho fatto io,  ma anche a quelli che vivono in altre città come Torino, Napoli, Palermo. Insomma, tutte.

Tra i film che si vedono al cinema direi Taxi Teheran di Panahi, bel film, anche a suo modo geniale e rivoluzionario, per come è costruito e per il fatto che è forse uno dei pochi film che fanno un discorso politico non sornione, senza compiacimenti né seghine mentali (come fanno i film italiani quasi sempre). Panahi comunque, mi piace anche fisicamente, come uomo, voglio dire, mi fa sangue, quindi non so se questa critica vale non essendo del tutto imparziale.

Per non dare l'idea di essere di quelli che criticano solo i film d'autore, ci metto pure un film, diciamo, di cassetta, che ho visto con Gi due giorni fa. Gi era molto commosso e ha detto: È il primo film che vediamo (da quando stiamo insieme) che finisce bene. Il film si chiama Dove eravamo rimasti ( mi pare), e parla di una rocker anziana (Maryl Streep) repubblicana che abbandona il marito ricco e i tre figli e poi alla fine, grazie al fatto che il suo compagno rocker anche lui e anche lui abbastanza avanti con gli anni, ma non sfatto, si impegna la Gibson per pagare il viaggio per andare tutti (la band) alla festa di matrimonio di uno dei due figli, quello non gay, che però poi anche lui è contento, anche se all'inizio non lo era molto, e lei va al matrimonio tutta vestita di azzurro non essendoci abituata (si vestiva solo di nero coi capelli con le treccioline e i braccialetti e gli anelli) poi nel bel mezzo della cerimonia lei dice che non aveva i soldi per fare il regalo al figlio etero ma che come regalo gli fa questo. e sale sul palco e arrivano tutti gli smandrappati della sua band (che con la Gibson il suo compagno era riuscito a pagare il viaggio anche a loro, ma questo si capisce dopo perché era una sorpresa, e suonano una canzone di Bruce, che all'inizio sembra che a nessuno piaccia, ma poi alla fine si mettono tutti a ballare, anche il padre, il marito, che sulle prime non la cagava perché lei non piaceva alla sua compagna (una che ricordava vagamente Michelle Obama) bella, ma antipatica, anche se poi alla fine si capisce che era buona anche lei perché sorride.
e anche tra lei (Maryl) e la figlia con problematiche suicide e di disistima di sé, dovute in parte al fatto di essere stata lasciata dal marito poco dopo il matrimonio per una postina (cioè una di appartenenza sociale inferiore alla sua) in parte al fatto di essere stata abbandonata dalla madre in giovane età (quindi comunque anche il discorso della ferita narcisistica provocata dalla separazione dei genitori che fanno le scelte ma non tengono conto delle ripercussioni che tali scelte hanno sulla psiche dei propri figli) è anche lei felice, perché balla.
Ballano tutti.
E devo dire che questo film mi è piaciuto, anche se non è proprio il mio genere, perché Maryl canta benissimo, e perché mi ha dato degli spunti per come sistemarmi a livello di acconciatura e di trucco nei prossimi anni.





martedì 29 settembre 2015

Passi avanti

Sabato, che ero a Novoli, mi aveva chiamata Mino durante le prove, per dirmi che il frigo era vuoto e che non aveva niente da mangiare. Fatti una pasta, gli ho detto. Lui ha detto Sempre pasta - io ho detto Eh,sì, dovrebbe esserci anche del tonno, nello sportellino di metallo.Però poi, messo giù il telefono, ecco i morsi della colpevolezza addentarmi il cuore.
Gli ho mandato subito un sms con scritto Quando torno faccio le tagliatelle.
Lunedì sono tornata. Ho comprato sì,le uova, ma non ho avuto tempo per fare le tagliatelle.
Ieri Mino era decisamente sull'arrabbiato per via delle tagliatelle promesse da oltre tre giorni e non ancora mantenute. Per cena si è fatto un uovo alla coque, senza felicità.
Stamattina  appena sveglia, ho sentito risvegliarsi in me una grande energia vitale materna e casalinga, e mi sono messa a mescolare le uova con la farina:




Siccome Gi è a dieta (per via della Nutella che continua a mangiare col cucchiaio, sempre con la scusa che avendo smesso di fumare non può contenersi anche in tutte le altre cose della vita perché a quel punto che vita è) quindi non può mangiare le tagliatelle.Così ne ho fatte poche, solo per Mino e un po' per me, ma poche, per solidarietà con Gi, perché non mi veda mangiarmi anch'io un piattone di tagliatelle all'uovo fatte in casa con burro e parmigiano, mentre lui si mangia la crema di zucca senza patata e senza olio. 
Gi,però, non ha dato segni di apprezzamento, quando ha visto le tagliatelle sul tavolo, non è sembrato contento. Non mi ha detto Che belle tagliatelle! 
Perché sa che non può assaggiarle. 
Gi, così facendo, pensa di farsi vedere distaccato e superiore, ma in verità non fa che dimostrare un attaccamento smodato alle tagliatelle, cosa che, a ben guardare, non gli fa onore.

Poi io e Gi siamo usciti e siamo andati dal ferramenta a comprare le bacchette, e abbiamo messo su (finalmente)le tendine del bagno, fatte con della tela da sdraio che ho trovato quest'estate in un banco del mercato.
Sono venute proprio bene


e questo è tutto. 
Da oggi non ci sarà più bisogno di tirare giù le saracinesche ogni volta che ci si siede su water. È un bel passo avanti.




domenica 27 settembre 2015

il grande giorno



Siamo arrivati presto, stamattina per provare i volumi (ieri notte non si poteva), e poi si fa un' italiana per gli spazi, che rispetto al palco di Novoli sono tutti cambiati: palco enorme, ma schiacciato e più basso. In furgone Leone ci ha raccontato tutto sui Messapi, che hanno colonizzato la penisola nel nono secolo avanti cristo e sono i progenitori della padrona del bedandbreakfast dove abbiamo dormito ieri notte ( una faccia messapica, ha detto Leo).
Qui con ogni evidenza io non servo più, le parole sono già tutte scritte.
lo spettacolo va in scena alle dodici.
pare, ma non siamo sicuri che le voci siano attendibili, che i critici e gli operatori italiani siano già partiti tutti, ma mi pare impossibile, perché dovrebbero essere partiti se ci siamo ancora noi, da vedere.
Molte cose sono difficili da capire.


i Messapi venivano molto probabilmente dall'Illiria.

venerdì 25 settembre 2015

paure




Cose di cui ho paura?
si beh, non si dovrebbe dire mai
di avere paura
mostrare il fianco
non è consigliato
però lo dico lo stesso:
io ho paura di tutto




il debutto domani
le curve
che il libro non vada bene
che muoia mia nonna
che la vita scarti
e cada
che le nuvole si accartoccino
che il silenzio sia troppo





eccetera


giovedì 24 settembre 2015

sogno (un altro)


Sogno che vado giù nella metropolitana per incontrare uno che mi ama a cui ho dato appuntamento giù nella metropolitana per non farmi vedere ( da Gi), però poi quando mi giro non c'è quello che pensavo mi amasse ma un altro che a quanto pare mi ero sbagliata. Allora comincio a correre non per scappare da lui ma solo per cercare un posto più romantico e dopo un po' si arriva in una foresta sotterranea dove finalmente mi fermo, apro un sacchettino di plastica che avevo con me, e mi metto degli stivali un po' zarri, scuri, che nel sogno mi piacciono tantissimo e mi dico facciamo due passi ma nel frattempo mi viene in mente che non era con quell'inseguitore che volevo parlare, era con un altro. Allora mi metto a correre ma con quegli stivaletti scomodi. Poi mentre corro nella foresta sotto la metropolitana mi viene in mente che io quel posto lo conoscevo, c'ero già stata, che significa So dove sto andando. Poi mi perdo.
ad un certo punto vedo un'amica di mia nonna, una della comunità ebraica che non saluto msi o lei non mi saluta, faccio finta di non conoscerla, lei fa finta di non conoscermi, scappo.
arrivo in superficie all'altezza di Corso Unità d'Italia , che non mi piace, torno giù nella foresta a vedere se trovo il mio sacchettino con le scarpe che mi ero cambiata. Le ritrovo su un sasso e penso: Nei sogni quando perdi le cose, le puoi ritrovare.
poi mi sveglio pensando a Hrabal che andava malissimo a scuola, che lo voglio dire a Mino, di non preoccuparsi.

mercoledì 23 settembre 2015

pasticciotto scaccia dolori

Non voglio dare la colpa ai pesci. Cari pesci non vi preoccupate, se mentre voi nuotavate pacifici e burloni nel vostro paradiso di alghe finte, io mi devastavo la schiena sollevando la tanica da venticinque litri per cambiarvi l'acqua. Non vi preoccupate se quell'ombra colorata che ogni tanto si avvicina e si allontana dal vostro universo di sassolini bianchi, si è devastata una vertebra, ne ha tante altre. Quante? Quante vertebre ho?Non so.dovrei contarle. Sono nozioni elementari, di base, che ciascuno dovrebbe avere nel proprio bagaglio culturale. Prima o poi capiterà di certo, in un bar, in una pizzeria, qualcuno esclamerà tra l'incredulo e l'indignato Come?! Non sai neanche quante vertebre abbiamo?
pensavo che ognuno ne avesse un numero suo, secondo l'altezza e la necessità. Ma smettila dai.
ora mi conto le vertebre per non essere MAI colta in fallo.
sono tante.
cari pesci, voi, quante spine avete?
vabbè.






tra un'ora o forse meno arrivo a Lecce. Mangio un pasticciotto piccolo e passa tutto.



martedì 22 settembre 2015

La luna e altre malinconie intorno a una casa che vorrei ancora abitare

Quanto vorrei tornare a vivere nella mia vecchia casa col balcone sul cortile con le mollette.
Forse l'avranno demolita. Forse l'avranno sviscerata e trasformata in casa rispettabile o bedandbreakfast o roba del genere. La mia casa con i galli la mattina e i grilli e la luna di notte.La luna, soprattutto.



lunedì 21 settembre 2015

un onesto lavoratore



Oggi non possiamo andare da nessuna parte perché Gi lavora e dice Io non sono in vacanza sottolineando l'io. Quindi a spasso non ci si va, ma solo a Torino a fare la mammografia, che è una cosa che non mi piace, perché ti schiacciano le tette in un modo dentro una specie di fotocopiatrice. Ieri siamo andati a cena da mia mamma per festeggiare il mio compleanno in ritardo e quando ci siamo seduti a tavola ho pensato Quindi. Quanti anni ho?
prima di andarcene il Meschino ha confidato a Gi la bellezza di Goethe. Gli a detto Sono rimasto estasiato dalla grandezza de il giovane Werner. Werther? Ha detto Gi. Si, ha detto il meschino-non so se hai presente, pagina 47.
Macchianera è preoccupata che nel libro nuovo si parli ancora di Macchianera, ma Gi le dice: Qui si capisce il lato umano di Macchianera, ossia perché Macchianera è diventata così (stronza? penso io).
Il Meschino mi ha detto Metticelo, nel romanzo, che lavoro in casa, le mansioni domestiche.
era una bella cenetta e alla fine Macchianera mi ha dato le chiavi e mi ha detto Chiudi bene il cancello col lucchetto e le chiavi mettile nella buca.
cosi, se un ladro dovesse entrare a rubare un topo o un uovo, dovrebbe prima fare il test d'intelligenza.





un bel ricordo

Così ieri ci siamo detti di fare tutti i giorni qualcosa che ci piace per avere dei bei ricordi. Per non dire lo facciamo domani. Così siamo andati a Rivoli a mangiare (due birre e io un toast, Gi un panino con semini) e a vedere una mostra dal titolo Tutto vero abbastanza bella, anche se Gi di molte opere diceva Questo lo posso fare anch'io o Questo sai quante volte l'ho fatto o Allora bisognerebbe rivedere il concetto di arte. E poi ha anche detto una cosa furba.
Bisogna vedere se l'argomentazione viene prima dell'opera o se prima viene l'opera e poi l'argomentazione. cioè, prendo un estintore, ci penso su, poi dico Questo estintore ha la sua ragione, ha il suo perché, e dico il perché. Mentre se prima ci penso e ci ragiono e sento molto la necessità di un estintore per varie ragioni che mi sembrano irrinunciabili e stimolanti a livello di senso, e dopo (solo dopo) vado a prendere l'estintore e lo metto lì, è tutta un'altra cosa.
Poi abbiamo visto Cattelan e Gi ha detto che Cattelan è un artista.

In macchina abbiamo mangiato dei tic tac alla banana e quando siamo arrivati a casa, entrando in cucina per preparare la cena, ho visto Gi in piedi con il barattolo della nutella in mano che se ne faceva tre (dico tre) cucchiaiate.




sabato 19 settembre 2015

viaggio (autonautico)

Noi siamo partiti da Milano e siamo andati a Torino per cenare con mio fratello ( ma c'erano poi anche mia zia e mio zio) perché lui non viene mai a trovarmi se lo voglio vedere devo andare io in quel ristorante cinese. Mio fratello pesa novantotto. Non fuma e non beve. Per il mio compleanno mi offre la cena al cinese. Non solo a me. A tutti. Perché adesso ha lo stipendio enorme che prima bastava per tre ora che se ne sono andati ha ripreso certi lussi che prima si sognava. Cinema anche due volte. E non mi devo preoccupare. E mentre il sole faceva il suo mestiere di sole e io canticchiavo pensando : Non dobbiamo tardare, non dobbiamo fermarci all'autogrill, pensavo anche a Cortazar alla vita alla morte all'amore, alla fine mi è venuta voglia di fare il filmino del viaggio.


domenica 13 settembre 2015

prendi un cavallo





Prendi un cavallo
 Galoppa galoppa galoppa
 Finché al posto della sera
 Non ci sarà un cortile
 La riconoscerai dalle ciabatte consunte
 E quell'odore di latte appena munto
 E quel parlare piano
 Come per non disturbare
 La graniglia e il muro bianco
 Le chiavi che si posano
 Certe monete che passano
 Da una mano più in alto
 A una mano più in basso
 Cose che i bambini non capiscono ancora
 Il bisbigliare di certi morti in prossimità.
 La salita con la mucca in fondo.
 Prendi il treno ti prego
 Pagalo coi tuoi soldi fuoricorso
 I pantaloni marroni a coste
 Che la signora soppesa e sfrega
 Non saranno un affare oggi.
 Erano i tuoi.

lunedì 7 settembre 2015

materiali (vecchi) per ONC #3

quello che sto pensando è che la vera corruzione non passi più dal fatto di commettere cose deprecabili.
Voglio dire, l'idea per esempio del grande capitalista, con le mani grondanti di sangue, è molto novecentesca. Secondo me in questo momento la vera corruzione passa per una dimensione molto normale. Vuota.
Pensavo per esempio al fatto che dietro tutti i nostri beni di consumo più banali, cellulari, shampoo, scarpettep per la doccia, ci sono un sacco di persone sfruttate a dei livelli inimmaginabili, eppure il rapporto tra un'azione e i suoi effetti è talmente lontana, talmente difficile da mettere in relazione intuitiva, che è come se non esisitesse più. E anche tutte le altre cose sono così.

In un certo senso mi sembra che la figura del colpevole non abbia più alcuna caratteristica precisa.
Semplicemente ci sono persone per le quali le cose sono facili, sono diventate facili mentre per altre erano sempre più difficili. Anzi, direi: sono diventate facili grazie al fatto che per altri diventavano semrpe più difficili. Ma tutto questo è come se accadesse semrpe più senza bisogno di di intervenire.
Le guerre vanno da sole, la finanza va da sola, la perdita dei diritti è una conseguenza di cose che viaggiano per inerzia senza che quasi ci si debba mettere mano.
Il problema è semmai interrompere questa inerzia.
Direi che c'è una grande mancanza di bellezza. La bellezza manca.
Ecco.

Questi posso avere tutto , ma la bellezza no.

MATERIALI (VECCHI) PER ONC #2

C

continuamente
mi sento vuota
mi sento vuota
come svuotata
mi devo riprendere
non so se hai presente
ho visto una cosina
sento il bisogno di una cosina
non so
mi piacerebbe una cosina
ma non so

certi giorni non lo puoi proprio dire

alzati

per favore
ti dispiace alzarti
non mi va

che ci vedano così

non mi va
che ci pensino
non vorrei proprio sentire parlare di noi
c'è gente cattiva.
C'è gente cattiva?
La gente è cattiva.
Ci sono certe persone che non lo sanno quanto
sono cattive.
Gente capace di fare pure
chennesò
comunque.
Io penso che se tutti si comportassero bene
se tutti si volessero bene
e si sentissero più uniti
come esseri umani dico
certi esperimenti hanno dimostrato che la visualizzazione
cioè
visualizzare un grande cordone
che ci unisce tutti
non sai come andrebbero le cose

sentivo il bisogno

di una Tommy Hilfiger flick shopping bag.

materiali vecchi per ONC

uno
non ha fatto niente. nessuno ha fatto niente. perchè avrei dovuto fare qualcosa.
non ho fatto niente perchè non c'era niente da fare.
cosa c'è da fare?
vediamo.
niente
appunto.
io non ho responsabilità non ho pietà non ho domande non ho risposte
mi sistemo qua 
non rompo le palle a nessuno
perché dovrei rompere le palle a qualcuno?
mi sistemo qua
mi facci le mie cose
mi conto le mie cose
me le conto
mi piace così
certe volte mi sveglio
mi guardo le unghie
certe volte mi sveglio
mi guardo l'ombelico
certe volte mi sveglio
sto lì
cosa devo fare?
mi compro una brioche
cosa devo fare
mi compro una cosina
me la faccio arrivare
via internet
al massimo

cos'altro c'è?

poi quando ero piccolo una cosa che mi ricordo 
è che era tutto serio
cosa c'è da essere seri, mi dico
mi ricordo che mio padre e mia madre erano seri
gente seria
molto seria
facevano le cose sul serio
si alzavano
andavano a lavorare
telefonavano
compravano e vendevano cose
mio padre comprava, mia madre vendeva
mio padre sapeva tutto, ne sapeva una più del diavolo
mia madre amministrava mio padre che amministrava tutto
e così facendo
sono arrivati a me

io penso

che

sia tutto qua
cos'altro c'è? chissà

la nostra generazione non è una generazione nata per 
farsi domande

è più una generazione nata per essere guardata.