Questo libro, Smamma,
non parla dell'adolescenza come fenomeno in generale. Parla più di come io,
come disadattata o inadeguata alla maternità in generale, e ancora più in
generale alla vita, abbia affrontato un''adolescenza in particolare, quella di
mio figlio, con tutto il suo contorno.
Non è vero, come
sostengono alcuni manuali, che gli adolescenti si comportano tutti nello stesso
modo, che hanno tutti gli stessi problemi, le stesse reazioni eccetera, balle:
ogni adolescente individua e sceglie la propria tecnica precipua, personale,
per essere di fastidio all'universo.
So di adolescenti che
si comportavano in modo del tutto diverso, opposto addirittura, al mio (e
tuttavia non meno molesti). Insomma, non ho niente contro gli adolescenti, mi
piacciono abbastanza e li considero delle brave persone, però non ne sono
un'appassionata . Li lascio stare. Non è che se incontro un adolescente non
vedo l'ora di andare a farci amicizia o andarci a parlare, anzi, mi comporto
con circospezione e cautela, mantengo la calma e cerco di comunicargli
che non intendo in alcun modo recargli disturbo. E' di grande
importanza padroneggiare il pensiero in loro presenza, perché sono dotati di
spiccata attitudine a intercettare ogni minimo tentennamento, incertezza o
esitazione della mente. Questo può costituire serio pericolo.
Vorrei che fosse
chiaro infine che io non ho mai scelto di avere un adolescente in casa, è stato
lui a manifestarsi a me, in quella forma, in quel dato momento. E' così
che il più delle volte accade, pare essi si manifestino per
caso: non reclamati, non invocati.