giovedì 27 febbraio 2014

sul treno

Una signora sul treno ha detto Mio figlio ha vent'anni e da quando ha finito il liceo è in crisi, cioè non sa cosa fare, non gli va di lavorare ma non gli va di studiare ma non gli va di andarsene di casa ma stare a casa non gli va, perciò è nervoso e mi tratta male, allora io gli dico Se non ti piace vattene. Ma lui non se ne va. Allora gli dico Che cazzo vuoi? Ma lui non mi risponde. È un periodo delicato.

E ci siamo scambiate il numero di telefono.

complimenti


Domani devi andare a parlare con la prof di inglese. Ma inglese è l’unica materia in cui hai otto. Vorrà farti i complimenti.

mamma bidella

Se proprio vuoi fare la bidella almeno non venire nella mia scuola. Che non mi va che poi pensino che ho la mamma bidella.

mercoledì 26 febbraio 2014

pensa se

Dev’essere bello scrivere un libro che la gente lo legge e si diverte, pensa se avessi scritto un manuale di ostetricia (Gi).

sdraiato vs deambulante con ciabatte





Su questa cosa del confronto tra il mio libro e Gli sdraiati, posso dire (col massimo rispetto) che sfido Serra a scambiarci il figlio per un po’, io mi tengo il suo e lui si ciuccia il mio. Vediamo se entro una settimana non viene a implorare di restituirgli il suo sdraiato.

A proposito di questo libro Smamma


Questo libro, Smamma, non parla dell'adolescenza come fenomeno in generale. Parla più di come io, come disadattata o inadeguata alla maternità in generale, e ancora più in generale alla vita, abbia affrontato un''adolescenza in particolare, quella di mio figlio, con tutto il suo contorno. 
Non è vero, come sostengono alcuni manuali, che gli adolescenti si comportano tutti nello stesso modo, che hanno tutti gli stessi problemi, le stesse reazioni eccetera, balle: ogni adolescente individua e sceglie la propria tecnica precipua, personale, per essere di fastidio all'universo.
So di adolescenti che si comportavano in modo del tutto diverso, opposto addirittura, al mio (e tuttavia non meno molesti). Insomma, non ho niente contro gli adolescenti, mi piacciono abbastanza e li considero delle brave persone, però non ne sono un'appassionata . Li lascio stare. Non è che se incontro un adolescente non vedo l'ora di andare a farci amicizia o andarci a parlare, anzi, mi comporto con circospezione e cautela, mantengo la calma e cerco di comunicargli  che non intendo in alcun modo recargli disturbo.  E' di grande importanza padroneggiare il pensiero in loro presenza, perché sono dotati di spiccata attitudine a intercettare ogni minimo tentennamento, incertezza o esitazione della mente. Questo può costituire serio pericolo. 

Vorrei che fosse chiaro infine che io non ho mai scelto di avere un adolescente in casa, è stato lui a manifestarsi a me, in quella forma, in quel dato momento. E' così che il più delle volte accade, pare essi si manifestino per caso: non reclamati, non invocati.