QUI C'È DISORDINE. NON È UN'IMPRESSIONE. È PROPRIO COSì.
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venerdì 30 maggio 2014
diario 30 maggio
ieri mentre attraversavo la strada ho visto un topo. andava per i casi suoi, non si è fermato. era un topo impegnato che evidentemente sapeva dove andare. al contrario di me.
non fa ridere dice Gi
Ho perso centocinquanta euro dentro un libro della biblioteca.
Che libro?
Il mistero dell’oceano di smeraldo di geronimo stilton.
Chiedilo in prestito.
È tardi.
Chiedi chi l’ha preso in prestito.
Non me lo dicono.
Non fa ridere, dice Gi.
Infatti.
cavallo vincente
Il cavallo vincente è
un cavallo. Bruca la biada, sta nel suo box.
Non sa niente non può saperne niente. nessun altro cavallo vicino di box sa né
di essere un cavallo né
di essere un cavallo forse vincente né
che lui sia un cavallo vincente.
Il cavallo vincente bruca la sua biada pensa Porcaminchia la biada è
buona ma non è
abbastanza. Pensa si corre? Quando si corre? Vado a correre a che ora?
Mah.
Ecco cosa fa il cavallo vincente.
Corre e basta.
Sarà felice un cavallo vincente?
Il punto è
cosa gli sta intorno.
La sua vita, le sue emozioni non c'entrano molto col fatto che lui poi corra
veloce o non troppo veloce.
La sua vita ha a che fare con il sole con la biada con le bionde
cavalle, se il box è grande
abbastanza, se fuori c’è
l’erbetta verde, che tempo farà più tardi.
Tutto qua, cavallo vincente.
lunedì 26 maggio 2014
materiali per H
Di là c'era la stanza dove avremmo fatto ogni giorno la ginnastica mattutina, mangiato l'insalatina, tenuto bene l'anima.
La stanza che non c'era.
diario 26|5
Guardi la Terra
come una casa che abiti
che stai per lasciare.
mercoledì 21 maggio 2014
perfette
Amanda stava seduta sul letto a cincischiarsi un dito del
piede, mentre Louis stava in piedi,guardava Amanda.
poi Amanda disse, dimmi una cosa Louis,
e Louis disse piano , sii?
te ne importa così tanto?
e Louis disse ancora piano, noo, Amanda si può fare altro se
preferisci
e Amanda si tirò su i capelli disse, facciamo delle foto?
se vuoi, se è questo che vuoi.
non è questo che voglio, disse Amanda, è questo che ho
voglia di fare ora, tutto qua.
la macchina fotografica era sul tavolo, Louis la prese e
cominciò a scattare.
si mise accanto alla finestra.
così no, disse Louis, non possiamo farle.
perché? chiese Amanda
perché la luce entra troppo nell'immagine e non ti si vede.
scatta così, disse Amanda, la luce.
Amanda si mise davanti alla finestra mentre Louis le faceva
altre foto. non si spostava mai, non si metteva in posa, stava semplicemente
davanti alla finestra come un manichino col pensiero lontano ad ascoltare gli
scatti.
Louis continuava a scattare, senza muovere la camera, senza
cercare inquadrature: scattava foto alla luce con Amanda.
ti ricordi? disse Amanda, le foto che mi hai fatto allo zoo?
sì, disse Louis,certo che me le ricordo.
la pellicola si era sganciata.
me le ricordo perfettamente quelle foto, disse Louis, eri
appoggiata alla palizzata di legno,davanti ai cervi, faceva freddo, tu avevi la
giacca a vento blu con la lampo gialla,
avevi i capelli che si spostavano con il vento e sorridevi,
eri bella, disse Louis.
mi ricordo quelle fotografie, disse Amanda.
non ti muovevi, disse Louis.
cercavo di non muovermi, disse Amanda, volevo che il tempo
si fermasse lì.
le foto erano perfette, disse Louis.
perfette, disse Amanda.
venerdì 16 maggio 2014
materiali per H
Noi quello che dicevamo per dire, non era mai per quel momento lì, ma sempre per un altro momento, più importante, che sarebbe venuto dopo, non si sapeva quando. A quel dopo noi sacrificavamo tutte le nostre parole migliori tenendo le altre per dire ad esempio Io, se l'avessi saputo che le cose stavano così, da prima,da quando da quello che dicevi,lasciavi intendere che anche noi avevamo come gli altri un doppio fondo, un coniglio nel cappello, io, se avessi saputo che il coniglio di cui parlavi non c'era manco io, ci sarei stata.
Il limone era morto per colpa mia, anche se dicevamo a tutti che era stato il freddo, il freddo era colpa mia. Perché tante altre volte si diceva che il limone lì sarebbe stato bene ma non era vero, che il limone lì era abbastanza al sicuro, ma non era vero. Tutte balle che si raccontano quando si vuole a tutti i costi far finta di niente, come facevo io quando dicevo che il limone era solo un po' secco sulle foglie ma le radici stavano bene. E tu, per non dirmelo, ci credevi, e solo dopo, quando ormai era irrimediabile, alla vista, abbiamo detto Peccato, che il limone era come se se ne fosse voluto andare da solo, abbiamo detto Peccato.
Il limone era morto per colpa mia, anche se dicevamo a tutti che era stato il freddo, il freddo era colpa mia. Perché tante altre volte si diceva che il limone lì sarebbe stato bene ma non era vero, che il limone lì era abbastanza al sicuro, ma non era vero. Tutte balle che si raccontano quando si vuole a tutti i costi far finta di niente, come facevo io quando dicevo che il limone era solo un po' secco sulle foglie ma le radici stavano bene. E tu, per non dirmelo, ci credevi, e solo dopo, quando ormai era irrimediabile, alla vista, abbiamo detto Peccato, che il limone era come se se ne fosse voluto andare da solo, abbiamo detto Peccato.
un medico ha detto
Al Fondo Verri di Lecce, dopo la presentazione di Smamma, un signore con i capelli bianchi si è alzato in piedi e ha detto che lui è un medico di base da tanti anni e che secondo lui molti pazienti si dovrebbero curare prescrivendo dei libri da leggere al posto delle medicine e delle risonanze magnetiche.
venerdì 9 maggio 2014
anche per oggi niente Farenheit !
Stasera dalle 18.00 alle 19,30 Caterpillar in diretta dal Salone del Libro, Stand della Rai, Padiglione 3.
http://caterpillar.blog.rai.it/2014/05/08/caterpillar-del-9-maggio-2/
martedì 6 maggio 2014
tempismi
Non è colpa mia se tu entri in camera sempre solo quando dopo tre ore che studio latino e scienze mi faccio quei cinque minuti di pausa minimi per sciacquarmi il cervello e mi metto solo il sopra del pigiama per sdraiarmi un attimo sul letto per rilassarmi un po'col cellulare.
(Mino)
(Mino)
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