Sta notte a Chieri c'era un vento come nelle fiabe nella foresta, fischiava e faceva tremare le cose facendo sentire che il cielo in un attimo fa quello che vuole delle cose appoggiate sul manto terrestre come noi. Non è che avessi paura. Non dormivo e basta. E pensavo agli uomini primitivi nelle grotte, che sentivano il vento di notte e forse si stringevano gli uni agli altri essendo ancora pelosi per tenersi caldi, e non aver paura.
Poi stamattina era di nuovo tutto zitto, come non fosse successo niente. Penso che sia per abituarci, poco alla volta, a qualcosa che tutta insieme non si potrebbe.
QUI C'È DISORDINE. NON È UN'IMPRESSIONE. È PROPRIO COSì.
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domenica 28 maggio 2017
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