sabato 30 gennaio 2016

le famiglie omosessuali e il babau











Non riesco a capire perché, in un mondo nel quale tutto desta preoccupazione: dal surriscaldamento globale all'isis, dalle logiche del mercato al cancro alla prostata, dall'olio di palma alla politica sull'immigrazione, qualcuno voglia farci sentire minacciati anche da una cosa così privata e inoffensiva come la famiglia. 
Quando noi abbiamo molta paura di qualcosa, è spesso perché qualcuno ha interesse a far sì che noi coltiviamo quella paura.
Le reazioni di paura più violente sono generate da coloro a cui le nostre paure servono così: brutte, irrazionali e depravate. 
Ma torniamo alla domanda d'inizio.
Si può supporre che da qualche parte qualcuno desideri alimentare la nostra paura delle famiglie gay, per qualche ragione che non ci è dato spiegarci. Le famiglie gay cosa ci potrebbero mai fare di male?
Niente di niente di niente. A noi.
Forse è questo che ci spaventa.
L'idea di avere davanti agli occhi la prova tangibile del fatto che una famiglia gay non possa farci proprio niente di male.
Perché finché non ci saranno famiglie omosessuali, potremo continuare a pensare che, se ci fossero, ci danneggerebbero tantissimo in qualche modo non chiaro, come il lupo cattivo o il babau o il malocchio o i venerdì tredici.
Invece, dal momento in cui esiteranno, nessuno potrà più farne uno spauracchio, saranno lì e basta, e con il tempo, come la messa in italiano, il voto alle donne, gli antibiotici, il vaccino contro il vaiolo e il fatto che la Terra giri intorno al Sole, ci abitueremo a considerarle un fatto normale, assodato. Avremo allora di sicuro paura di qualcos'altro (i soffioni, i campi da tennis, i cumulo nembi). E le famiglie gay saranno come tutto il resto è: buone, cattive, fallimentari, esemplari, tradizionali.



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