martedì 3 gennaio 2017

Più ordine







In questi giorni preferisco scrivere pensando di non essere io quella che scrive. Come alcune volte preferisco camminare pensando che le gambe con cui cammino non siano le mie.Per camminare con più coraggio. Il the al gelsomino è buonissimo e mi dico sempre che andrebbe bevuto tutte le mattine. Ci sono tante cose che mi dico che dovrei fare tutte le mattine, come la ginnastica e le passeggiate e, finire i libri. Molte cose non vogliono restare le stesse, dopo un po', è come se perdessero presa sul tempo, come se si sfaldassero prima di arrivare in fondo. Come la neve, a volte, che non ti dà la soddisfazione di posarsi e restare. A me piacerebbe che ci fosse più ordine nel tempo. Che le cose avessero tutte un prima e un dopo, ma per molte non è così, è una cosa che prima o poi si vede, e non è bello. 
Mi dico sempre di fare cose, ma poi, o non le faccio o, se le faccio, non sono quelle, non sono le stesse di quando lo dicevo. E questo non va bene. Ho messo lo smalto sulle unghie, sì. Almeno questo l'ho fatto. E sono andata anche dalla parrucchiera a dirle che voglio tagliare i capelli corti. Lei ha detto Sei sicura, io ho detto Sì. Lei ha detto che se ha posto mi chiama. Sono uscita. Dopo un po' di passi ho sperato che non mi chiamasse, perché non ero più sicura. Adesso ho paura che mi chiami la parrucchiera per dirmi, ho posto, vieni che ti taglio i capelli corti.
Mio nonno mi minacciava sempre di tagliarmi i capelli. Perché lo faceva? Per gioco? Era un gioco davvero stupido, non so come non se ne rendesse conto. 

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