mercoledì 1 marzo 2017

ci proverò domani

A proposito della comunicazione, da qualche in tempo in qua ho dei dubbi sul fatto che la comunicazione sia una cosa buona di per sé. Come i funghi. Anche i funghi, possono essere buoni o velenosi, stanno tutti nei boschi, mezzi sottoterra. Il fatto è che i funghi non hanno scelta. Invece, in alcuni casi, uno , quando comunica, una scelta la può fare. Io a volte penso che si dovrebbe tracciare un contorno, come una siepe o una ghirlanda di rose, qualcosa che nasconda e insieme inviti. Al centro di questo cerchio dovrebbero esserci le cose più delicate. Quelle che con un soffio di troppo, se ne vanno. Certi mezzi non sono adeguati a certe funzioni. Non è colpa loro. Un aratro non è una setola. una setola non è un pennino. Le cose sono quello che sono, che possono essere. Un cortile non è un accampamento indiano. Quindi tutto qua. Pensavo solo che una volta non mi importava per niente dei petali dei fiori. Invece adesso li guardo con una certa ammirazione, per la bellezza. Però non cerco di farci niente. Non so cosa farmene. So che ci sono, so che esistono, e questo mi basta. A volte, nella vita, bisognerebbe adeguarsi, cioè, adattarsi all'idea che certe cose non possono e non devono essere toccate troppo e in modo disattento. Altrimenti smettono di esistere. Poi un'altra cosa la volevo dire, era a proposito dell'arte. Ma ci proverò domani.

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