giovedì 15 settembre 2016

condominio

ieri incontro la vicina del primo che si capisce che è in vena di attaccare discorso. dice, ma lei per caso abita sopra di me? perché sento un rumore di sedie che si spostano. ragioniamo ma alla fine mi scagiono perché su di lei c'è un altro vicino. lo spostatore di sedie. poi parliamo, ci lamentiamo insieme (ora che sono scagionata posso mettermi dalla parte di chi si lamenta dell'inciviltà altrui) della differenziata. Ma lei lo sa chi è che mette il vetro nei sacchetti di plastica? ma lei lo sa chi è che butta la plastica il venerdì, che indecenza, diciamo. e giù a parlare dell'inciviltà della gente che non sa fare la differenziata, e del fatto che basta un sacco accanto al bidone dell'indifferenziata per beccarsi l'ammenda. basta un sacco e scatta l'ammenda, glielo spieghi lei. dice che ha lasciato un bigliettino, qualche mese fa, su un sacco, per dire di non lasciare sacchi. ma qualcuno l'ha rimosso. che gente. che schifo. poi non sappiamo più cosa dirci. arrivederci allora. ci salutiamo che siamo dalla stessa parte, dalla parte dell'innocenza, della decenza.
non le ho chiesto niente dell'uomo ragno, il piccolo uomoragno che ho trovato nel cortile è che ho lasciato a cavalcioni del mancorrente delle scale, che poi ho ritrovato appeso alla griglia della porta dell'ascensore, che poi qualcuno ha buttato nel contenitore della carta sotto le cassette della posta. peccato, era così bello continuare coll'uomo ragno, fargli fare altre cose nel condominio. spostarlo, farlo arrampicare da qualche altra parte. avrebbe dato un senso. una specie di spirito condominiale che animava l'uomoragno. ma non si riesce a cominciare un gioco che subito qualcuno si mette di traverso, non vuole giocare, butta via l'uomoragno. come a dire: questo è un posto decoroso, non si gioca all'uomoragno. che poi saranno gli stessi che buttano il vetro in quel modo schifoso, nella plastica. gente che non vuole giocare alla differenziata. 

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