giovedì 8 settembre 2016

per molto tempo

per molto tempo non succede niente
per molto tempo ti aspetti che qualcosa
e niente
per molto tempo
per tutto il tempo niente
e cominci pensare
non succederà mai niente
perché è tardi ormai
perché succeda qualcosa
e anche se dentro di te
qualcosa ti dice che presto o tardi
qualcosa succederà
alla fine non ci credi più
e anche se qualcosa ti mette in guardia e una vocina come una piccola spia del gas o una lucina o un lampeggiante impercettibile ti dicono che è praticamente impossibile che qualcosa prima o poi non succeda
alla fine sei così abituato
sei così tronfio nella tua abitudine all'andare avanti delle cose sempre allo stesso modo
nella loro apparenza pachidermica dall'incedere
sempre nello stesso modo così prevedibile
privo di sorprese di qualsivoglia tipo, che tu non credi più,
qualcosa dentro di te non sospetta,
tutto ti rende incapace e impreparato all'idea che
nonostante tutto tutto sembri inerzialmente uguale a se stesso
e si muova come lava
con coerenza di fuso
e rotoli coerentemente nello stesso modo da tempo immemorabile
sempre nello stesso modo
ciononostante qualcosa prima o poi
tutta questa inerzia
scarterà tutta a destra
per uno scherzo
tutta a sinistra
farà un balzo
una specie
qualcosa a cui non sarai più preparato
perché la vita è fatta così,
è fatta di torpori lunghi
e di strappi
e di torpori che coprono gli strappi
e di strappi che squarciano tutto
e lasciano vedere di colpo
quello che la vita aveva per pudore rivestito
di certezza,
l'essere delle cose sempre circa se stesse
il bar all'angolo
l'insegna oltre la strada
il pianto del neonato della casa di fronte
quello che la vita aveva per riserbo
ricoperto di solchi buoni
da ruote di carro,
da bui,
si snuda
e pesa
e ti crolla addosso
come una doccia di sangue
che non sapevi tuo
indecodificabile
inintelligibile,
che è poi lo scherzo
che ogni uomo deve aspettarsi dal suo dio.
e dirai qualcosa
qualcosa dirai di certo
mentre la gente intorno scuoterà la testa nell'impossibilità
di riparare
di ricucire
il tuo sconforto
e si sentirà lontana
e fortunata
a poter continuare il suo tran tran cieco
a stare sotto l'ombrellone ancora per un po'
quanto possibile
il più possibile.
ecco gli uomini
la condizione umana
è soprattutto questo patto
questo misunderstanding della percezione
che rende la Terra un pianeta abitabile
che fa dell'uomo un animale appagato post coitum
che fa delle cose quello che sembrano
e poi
e poi
niente
la polvere scende a rivelare
tutto si ridimentica
tutto si ricompone e si cicatrizza
si coagula intorno al proprio centro
di difformità
e si ricopre di un suo insensato stupore
che è quello che ci serve
che sappiamo chiamare con un nome
che possiamo dire.
il resto
dorme
sotto,
si sveglia quando vuole.

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