sabato 15 aprile 2017

gesù del libro

a me da piccola piaceva gesù dentro un libro della fondazione s-paolo che mio nonno teneva sul ripiano in alto vicino a una testa pesante e nera posata sopra un piccolo piedistallo, che era una testa di nessuno, un'opera d'arte. questo libro glielo avevano regalato quelli della banca che facevano sempre dei regali così, con le foto di torino vecchie o altre cose che non c'entravano niente. erano dei libri grossi con le figure che stavano in alto. perché mio nonno non leggeva libri d'arte ma solo gialli mondadori e le storie di fantozzi. a me piaceva aprire quel libro grande perché dentro c'erano le fotografie di gesù col sangue. che non era una cosa che si vedeva spesso. anche perché da noi, a casa nostra non c'era gesù. quindi lui stava solo in quel libro e quando lo aprivi sanguinava da tutte quelle ferite. era molto esagerato e grandioso e c'erano dei colori che non si vedevano mai. erano i colori delle chiese.
questo gesù aveva anche facce diverse ma sempre le stesse ferite, una sul petto e sui piedi, dove c'erano i chiodi. e aveva una fronte con le spine conficcate dentro.
questo gesù era non si capisce se vivo o morto, per questo era ancora più bello. io me lo guardavo ma senza dire niente, perché ai nonni non piaceva che si guardassero cose di religione. in genere poi quelle erano cose non per bambini, per via del sangue. ma io lo guardavo facendo finta di sfogliare così, senza dar peso. invece glielo davo, il peso, perché, se dopo tutti questi anni me lo ricordo ancora.

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