giovedì 13 aprile 2017

la morte e lo scansarla in famiglia

Mia mamma se ne viene con la macchina sotto casa mia
a prendere un cuscino che le ho detto che le davo
telefona che scenda
perché lei figurati se sale
comunque prende il cuscino, glielo passo dal finestrino
se lo mette sul sedile di fianco
tutto sporco di cose di pecore
e poi dice che ha caldo
e poi mettendo il gomito sul finestrino
che è un po' triste perché le hanno telefonato dall'Irlanda per dirle che un suo amico irlandese
ha il cancro al cervello,
e qui ci ricolleghiamo allo sport di famiglia
cominciato da mia nonna con i coloranti dei ghiaccioli
che consiste nel ricollegare tutto a dei nemici da scansare
per non morire,
che in questo caso si addensano nel cellulare
che mia madre dice Io lo tengo spento, adesso.
Certo, penso, figurati. Noi non moriremo,
siamo così previdenti.
Il cellulare. Poi anche altre cose.
Comunque quando sono tornata a casa
ho subito telefonato a Gi per dirgli, lo sai
che un amico di mia madre irlandese gli venuto il cancro (mentre lo dico capisco già che Gi ha capito dove voglio andare a parare) al cervello, è tutta colpa del cellulare quindi non lo usare.
E Gi dice, sì sì, capisco, ho capito quella cosa lì (si capisce che sta in mezzo ad architetti e non può parlare)
Certo. Non ti preoccupare figurati.
Poi quando metto giù penso che mia madre è una stronza, ma non per il cellulare, solo così, un pensiero mio.

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