sabato 8 aprile 2017

nostalgia di quel rialzarsi

Nostalgia della nostalgia 
Che avevo nel letto di Milano
A ventitré anni
Del chinarsi di mia bisnonna
Sui fiori 
Nel giardino di mia nonna
Col foulard come lo chiamava lei
Quel l'odore di crema per le mani
Glicemille
Quella nostalgia che avevo a ventiquattro anni per la lontananza
Di qualcosa che era solo lontana
Che adesso ho per tutto
Quello che è perduto nell'indietro
Del non esserci più
Della nostalgia stessa,
Di Milano, del letto, e l'inchino
Del vuoto che prende posto
Il deserto che avanza
Il silenzio, al posto delle voci
Di me e di mio fratello che giochiamo fuori,
Del fuori,
L'erba che cresceva verde
Più verde
Del verde che vedono gli occhi per la prima volta
Delle certezze di certe cose che succedono sempre, si ripetono, si ripetono fino al silenzio
Poi non si ripetono più
Smettono
Del tornare all'esterno delle cose
Nel letto di Milano
Quando la nostalgia era ancora un foulard e poche altre polaroid
Un contenuto semplice
Un fardello piccolo
Portabile
Lo sbattere degli occhi
Reversibile
La nostalgia di quell'alzarsi
Portarsi dietro tutte le cose ancora non diventate
Niente.

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