NOLI ME TANGERE
Incipit con lui
che è la mano che
la saluta
Lei è la donna
ferma
sorretta in piedi –
Maddalena, il corpo dal quale si allontanerà, Non fa nulla lei, rimette a posto
i capelli e la macchina parte. Rumore
d’abbandono.
Anche se qui
non si tratta di
fine
ma al contrario,
come capiremo
dopo,
d’un protrarsi e
risorgere.
Se tu fossi mio
figlio, ma non sei mio figlio.
Se tu lo fossi.
Ma non lo sei.
Se tu fossi mio
appena un poco.
Cosa ti manca di
me? – chiede Gesù –
un contratto di
proprietà
per amarmi?
Poi lui se ne
andò – com’è ben detto,
giacché tutte le
cose scritte
richiedono un
finale più duro
(ma che lui
tornò, e molte volte,
sui suoi passi,
pagando amore con
pietra,
non si scrisse
mai).
La casa era piena di
quei sassi tondi che lui appunto si fermava a raccogliere lungo la strada. Un dono per prenderla in dono, pietre, che lei conservava in forma bianca di montagna.
Il giorno della croce
fu così triste che lei volle morire
e ingoiò quei
sassi:
per essere
pesante
per non volare in
cielo
per lasciarlo
andare solo
dove voleva andare
solo
dove le scelte lo portavano,
ma il giorno della Sua
resurrezione lei fu così felice
che partorì quei
sassolini bianchi
e quello era per non sentirsi sola per avere qualcosa cui dare un nome e giocare in terra con qualcuno che fosse ancora suo.
Dato che era risorto,
ma non per lei, e non aveva voluto più giocare né essere toccato.
Io ti vedo
Io ti conosco
Io ti chiamo
Mi vedi?
Mi conosci e mi
chiami.
Ma io non esisto.
E allora –
cosa te ne sei
fatto di me?
credevo nel tuo ritorno anche per quello ti ho aspettato.
Tu eri il mezzo basso per raggiungere un fine
molto alto.
Questo significa che non mi vuoi neanche
abbracciare?
Se potessi ti abbraccerei, ancora,
ma non posso
mi guardano
e devo andare
sono in ritardo.
Tornerai?
No. Ho lasciato la macchina davanti a casa tua
Con le chiavi dentro, ho pensato magari
ti poteva servire
una macchina
nuova.
E io?
Non chiedermi sempre cose alle quali non so
rispondere.
Allora Maddalena
scioglie i capelli e piange tirando su col naso mentre cerca le chiavi sotto il
cruscotto e dà un’occhiata al modello metallizzato sale, mette in moto cercando
di fare più rumore possibile in mezzo a tutta quella polvere che le finisce
negli occhi e nel naso mentre lei viaggia e in pochi minuti è già parecchio lontano in un posto dove non la conoscono
e quando si ferma dice al benzinaio Cos’ha da guardarmi?
Ho viaggiato, mi faccia
il pieno. E il benzinaio con tanto
d’occhi ubbidisce pensando L’ho già vista da qualche parte questa qui ma non mi
ricordo non mi ricordo dove.
E solo quando lei
rimette in moto e parte,
le viene in mente
si ricorda
e subito dopo si
vergogna.
Poi Maddalena
risale i fiumi
e scavalca le
montagne,
diventa una
specie di camionista antica
sempre con il
gomito a metà fuori dal finestrino
e l’aria che le
basta andare del resto
non gliene frega
niente
Poi un giorno che c’era
molto
sole
per un riflesso
vede acqua
su quell’asfalto
uno di quei
piccoli miraggi autostradali
che nel suo caso
assume valenze spropositate
essendo lei
naturalmente predisposta all’errore
e alla perdizione,
ferma la macchina,
scende
per abbeverarsi
con le mani
a quella
pozzanghera provvidenziale
fatta di luce e niente
ma quando si
accorge dello scherzo ed è già
investita da quel
baccano enorme
quello schianto
che non si capisce chi sia
che vola a pezzi
fianco, sopra e dentro – pensa Che grande finale, anche tu.
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