Birreria sotto casa, ore 23,30.
Amore, ho sentito una di x factor di qualche anno fa che non l'avevo mai più sentita e l'ho trovata su you tube che fa delle canzoni del tipo che secondo me ti potrebbe piacere, un po' del tuo genere. Appallamento di cazzo. Ha anche fatto una cosa con Battiato che secondo me ti piacerà un casino.
QUI C'È DISORDINE. NON È UN'IMPRESSIONE. È PROPRIO COSì.
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domenica 18 dicembre 2016
martedì 13 dicembre 2016
gli artisti
Se ad un certo punto succederà che i soldi finiscano del tutto, allora diremo: bene signori, vi piace la nostra arte? ecco, ve la togliamo, non la produciamo più, perché non sappiamo proprio più come campare di questo. E siccome per farlo ci vuole tempo e pensiero, se quello che facciamo non ci serve per vivere dovremo fare altro, occuparci d'altro, e non faremo più questo , che a voi piace, che voi trovate bello, struggente, interessante, stimolante, commovente, toccante, fastidioso e urticante. In ogni caso, comunque vi sembrino le cose, noi non le faremo più, perché non abbiamo di ché vivere facendo questo.
E allora tutto il Paese si sveglierà e dirà: dove sono gli artisti? dove sono i poeti?
oh cazzo! li abbiamo lasciati morire di stenti! li abbiamo inculati a sangue!
che cosa terribile abbiamo fatto, dirà il Paese, bisogna subito provvedere!
Ed ecco che si provvederà, e ciascun membro del Paese porterà il suo oro in piazza, piccole cose: collanine, anellini, orecchini della comunione eccetera, e tutto questo oro non sarà come era una volta per la Patria , ma solo per gli artisti. E questo oro sarà fuso e diviso in piccoli pezzettini informi e ogni artista, andando a ritirarlo, dovrà dire davanti a tutti cosa gli fa venire in mente quella forma grezza, e se dirà qualcosa che valga la pena, gli verrà dato il suo gruzzolo, altrimenti verrà cacciato e dileggiato e svergognato nel pubblico ludibrio e mai più avrà il diritto di lamentarsi.
La giuria sarà una giuria popolare, ma di saggi.
E allora tutto il Paese si sveglierà e dirà: dove sono gli artisti? dove sono i poeti?
oh cazzo! li abbiamo lasciati morire di stenti! li abbiamo inculati a sangue!
che cosa terribile abbiamo fatto, dirà il Paese, bisogna subito provvedere!
Ed ecco che si provvederà, e ciascun membro del Paese porterà il suo oro in piazza, piccole cose: collanine, anellini, orecchini della comunione eccetera, e tutto questo oro non sarà come era una volta per la Patria , ma solo per gli artisti. E questo oro sarà fuso e diviso in piccoli pezzettini informi e ogni artista, andando a ritirarlo, dovrà dire davanti a tutti cosa gli fa venire in mente quella forma grezza, e se dirà qualcosa che valga la pena, gli verrà dato il suo gruzzolo, altrimenti verrà cacciato e dileggiato e svergognato nel pubblico ludibrio e mai più avrà il diritto di lamentarsi.
La giuria sarà una giuria popolare, ma di saggi.
li aveva lasciati
Le persone innamorate corrono sempre il rischio di non amarsi più. Però se non si amano per qualche ora non è così drammatico. Se le ore passano e loro ancora non si amano, e passano giorni e passano anche i mesi e loro ancora non si amano, allora questo è il caso dell'amore che non era solo sopito, non era solo andato a farsi una passeggiata: se n'era proprio andato, da un'altra parte.
Li aveva lasciati.
Diligenze
Noi per certi versi non siamo malissimo, abbiamo delle qualità. Ad esempio siamo diligenti nelle cose anche quando nessuno ci vede. Tu sei migliore di me perché sei diligente anche nel pensiero, invece io nel pensiero non sono diligente. Fuori sono diligente, ma a volte, dentro, penso : Non ci credo. Invece tu, alle tue diligenze, credi anche col pensiero.
mia madre si era offesa
tenevo in mano la gatta perché mia madre le tagliasse via un nodo di pelo con le forbici ma
lei non voleva, allora per calmarla le ho detto (alla gatta), tranquilla che adesso la nonna ti toglie il nodo e dopo diventi bella.
mia madre dopo ha detto: Io non sono sua nonna.
una signora al mercato
una signora spiegava ad un'altra al mercato come si pianta l'aglio e le diceva: non lo metta tanto in basso, deve sempre sentire le campane.
la mia testa e le mie mani non vanno mai insieme.
la mia testa e le mie mani non vanno mai insieme.
la mia testa cuce,
le mia mani segano,
la mia testa ricama,
le mie mani spaccano i muri,
la mia testa lavora filigrana,
le mie mani arraffano topi di polvere sotto al letto,
la mia testa apre gli occhi
le mie mani impugnano l'ascia,
la mia testa spalanca la finestra
le mie mani sotterranno ossa
la mia testa conta le stelle
le mie mani aggiustano padelle.
foto di un fumetto mezzo colorato da un bambino o una bambina.
lasciato sul bancone dei una birreria una sera che tu mi volevi lasciare e io, non volendo restare lì a fare la parte di quella che non sa cosa fare, facevo le fotografie al giornalino.
(2010)
Mi dispiace ma non posso venire
perché devo andare al mare.
devo andare al mare.
il mare mi chiama e io devo rispondere
con il mare non si discute.
vorrei, ma non mi è proprio possibile
perché purtroppo non mi è proprio possibile
rimandare, dato che devo per forza andare al mare.
col mare è così. non ci si può fare molto,
bisogna andare, se chiama.
verrei, sarei venuta di certo, ma purtroppo
a causa di questo impegno col mare,
non ci sarò.
mercoledì 30 novembre 2016
dialogo sul vincere cose
A non è uno scherzo, sei stato selezionato
B eh?
A non è uno scherzo sei stato selezionato proprio adesso!
sei il potenziale vincitore di una Audi a sette sportback.
Bchi?
A Adesso sei il potenziale vincitore
B vinco?
A un' Audi A sette sportback. Vinci una audi. Sei contento?
B Una volta ho vinto al gratta e vinci. È stato una volta che ho comprato un gratta e vinci dove c'erano dei pallini da grattare, se dentro questi pallini di sotto tu ci trovavi dei numeri superiori ai numeri dei palini di sopra quella significava che tu vincevi quello che c'era scritto sotto i numeri dei pallini di sopra.
A Una Audi A sette sportback non si vince tutti i giorni.
(pausa)
Congratulazioni! Sei stato selezionato per vincere il nuovissimo Iphone SS 44
B Io ho grattato tutto in una volta. Non guardavo di grattare prima i pallini alti o queli bassi. Non ci pensavo. Non mi importava né di vincere né di perdere. Perchè non ci credevo. E ho vinto.
A congratulazioni.
Sei stato selezionato.
B Ho vinto solo quella volta.
A Era bello?
B Non che si senta niente, dentro. Però era bello.
Era come passare la mano su qualcosa di liscio liscio. E morbido.
A Come accarezzare un gatto?
B Come accarezzare un gatto.
( appunti vecchi per qualcosa che non mi ricordo)
l'idea del mondo
A me non piace pensare che il mondo sia popolato da gente senza morale schiava della brama di possesso e insensibile al dolore altrui. Preferisco pensare che la maggior parte delle persone sia normalmente dedita a svangarsela come può, tra le difficoltà, i dubbi, e le giornate di sole.
mercoledì 16 novembre 2016
Nostos
Sospeso il giudizio mise la nave in porto
attraccò
dove si poteva,
dove non era troppo difficile.
Mentre gli dei erano distratti.
domenica 13 novembre 2016
senza cerbiatti
Questo è proprio un periodo
che viene dopo un periodo
che in quanto tale non ha
né dignità né autonomia
un transito semplice
spinto dal tempo.
Il prato è anonimo,
senza profumi,
senza cerbiatti.
lettera
Allora mi era arrivata una cosa della luce e del gas per fare una specie di gara di appalto del genere gruppi di consumo equo e solidale, chiedevano il consumo annuo eccetera così poi ti dicevano che azienda ti conveniva di più. Ho dovuto fare la connessione all'enel per leggere le bollette (le mie di carta non le trovavo e ci ho messo mezz'ora per fare l'accesso on line), poi dovevi scrivere il consumo annuo del gas (ho dovuto fare la divisione per trasformare i smc in mc, con la costante di conversione). Allora mi chiedo, è possibile che uno non possa fare le cose in modo semplice? Possibile che per ogni cosa ci voglia così tanto tempo. Non dico che il mio tempo sia prezioso, che non vale un cazzo, però magari potevo andare a farmi una birretta qua davanti.
Non so.
La verità è che tutte le volte che mi arrivano queste cose una parte di me dice che comunque dietro c'è la fregatura. Che non se ne esce. E però devo farlo. Ci devo provare. Ci provo. Al massimo non è niente, una birretta in meno.
In tutto questo non ti ho chiesto come stai. Non so come stai, come stai in questi giorni freddi. Lo sai che oggi non ho scritto niente. Sono stata tutto il giorno impegnata a fare lavatrici e lavare cose. Perché non volevo scrivere. Non volevo per niente mettermi a repentaglio. Ti abbraccio.
Non so.
La verità è che tutte le volte che mi arrivano queste cose una parte di me dice che comunque dietro c'è la fregatura. Che non se ne esce. E però devo farlo. Ci devo provare. Ci provo. Al massimo non è niente, una birretta in meno.
In tutto questo non ti ho chiesto come stai. Non so come stai, come stai in questi giorni freddi. Lo sai che oggi non ho scritto niente. Sono stata tutto il giorno impegnata a fare lavatrici e lavare cose. Perché non volevo scrivere. Non volevo per niente mettermi a repentaglio. Ti abbraccio.
soldi e teatro
Ma se non ci sono i soldi chi l'ha detto che si debba per forza fare lo spettacolo. Se non ci sono i soldi lo spettacolo si può, anzi si deve non fare. chissenefrega di vedere uno spettacolo fatto a tutti i costi contro tutto. non è che al pubblico gli puoi dire, non c'erano i soldi, l'abbiamo fatto lo stesso. fa schifo. ma l'abbiamo fatto lo stesso così schifoso, perché senza i soldi nessuno aveva una forte motivazione, tutti erano senza idee, non venivano le idee perché senza i soldi anche se ti vengono le idee poi ti vanno via subito. ma l'abbiamo fatto, lo spettacolo: è uno spettacolo povero, uno spettacolo di merda, senza idee, senza niente, però è uno spettacolo. E l'abbiamo fatto senza soldi. E chissenefrega, ti puo' rispondere il pubblico.
appunti vecchi
Non vorrei tornare indietro, ma neanche andare avanti.
Vorrei starmene ferma, ma sentire comunque il vento fra i capelli.
mercoledì 9 novembre 2016
da una parte
da una parte la cosa pendeva dritta,
dall'altra pendeva storta.
se la raddrizzavi dalla parte storta,
ecco che subito la parte dritta
cominciava a mettersi storta.
come se si fossero messe d'accordo,
le due parti, di non pendere giuste.
dall'altra pendeva storta.
se la raddrizzavi dalla parte storta,
ecco che subito la parte dritta
cominciava a mettersi storta.
come se si fossero messe d'accordo,
le due parti, di non pendere giuste.
per non dare soddisfazione.
domenica 6 novembre 2016
non sa come si chiama
E' contenta e non sa come si chiama e cammina e non sa come si chiama e cammina ed è contenta anche se non sa come si chiama: quello per cui cammina.
giovedì 20 ottobre 2016
frammenti da una casa con le luci accese
si è alzato presto stamattina per andare a scuola. sua madre era da almeno un paio d'ore che stava sotto e prima accendeva la stufa e dopo ascoltava la radio. alla radio c'erano solo parole, una che parlava con la voce di una che parla la mattina presto. cosa dice? si era chiesto. ma poi neanche tanto.
faceva freddo, fuori dal letto, ma sotto no, c'era un caldo abbastanza bello, e c'era una tazza col latte scaldato sulla stufa e anche dei biscotti. la mamma diceva adesso lavati che poi andiamo. ma lavarsi era una cosa che a lui non piaceva. non gli piaceva l'idea dell'acqua che scende sul suo corpo come una cosa fredda che poi va anche asciugata. lui stava nel bagno il tempo necessario per far scorrere l'acqua dal rubinetto e far sentire fuori che la stava usando, poi usciva. la madre controllava solo che lo spazzolino fosse un po' bagnato poi diceva andiamo. lui prendeva lo zaino e lo trascinava giù dalle scale e quando era arrivato giù la mamma gli diceva usciamo. non puoi andare a prendere la macchina? E' qua fuori lungo la strada. Ma non puoi portarla qui davanti? E' quasi qui davanti, diceva la mamma. Non è qui davanti, è parcheggiata laggiù. il tempo di arrivarci, diceva la mamma. allora lui si metteva lo zaino mezzo sulla spalla per non dover fare la fatica di scaricarlo, solo mezzo sulle spalle, per non doversi sforzare al momento di caricarlo dietro, e si incamminava sempre facendo un gesto con la testa, che era un no di disapprovazione, un no che voleva dire non si fa così. in macchina mentre la mamma guidava quasi sempre stavano zitti. qualche volta lei accendeva la radio per sentire altre parole di quelle che non parlavano anche a lui, e a lui non piaceva. la mamma sempre così, si fissava su cose, era distratta dalle parole. perché? e allora diceva non mi piace. e si allungava tutto e alla fine spegneva senza aspettare la risposta. stavano in silenzio oppure la mamma si metteva a cantare. quando lei si mette a cantare è la cosa peggiore perché ci sono di mezzo i sentimenti. mia madre quando ci sono di mezzo i sentimenti fa i casini, che sono gente che poi arriva a casa e fa casini ancora peggiori e quindi no. Niente canzoni. allora stavano zitti fino quasi a scuola. poi lui scendeva e alla fine diceva Ciao. e la mamma lo aiutava a mettersi lo zaino sulla spalla ma lui già stava vedendo certi di una classe più su che lo guardavano e pensava che quelli stavano pensando hai guarda quello che si fa aiutare dalla mamma che sfigato, allora dava uno strattone per dire, lascia, e lo zaino lo prendeva ma non se lo metteva in spalla, lo prendeva e basta e lo tirava solo per allontanarsi dalla macchina per dire Vai, ciao, con la faccia che è già in mezzo ad altre cose che lei non può neanche immaginare. allora lei chiudeva la portiera e metteva in moto. e se ne andava facendo un giro che la faceva passare per forza davanti all'entrata della scuola ma lui era già dentro perché era sparito, e certe mamme, lei vedeva, che stavano molto di più con gli altri figli, che li baciavano oppure parlavano e stava fino all'ultimo a dire cose che si erano detti da prima e i figli non erano strani, erano normali, e salutavano ma senza fretta e quando si guardavano in giro non erano come persone che si guardano in giro per vedere se si devono vergognare o no. erano normali. poi lei andava a casa.
venerdì 14 ottobre 2016
progetti
allora, oggi ti dividi la giornata in due, poi le due metà le dividi in due e ancora in due. vengono fuori pezzettini da un'ora e mezza. saprai gestire un'ora e mezza diobonino? oppure prendi l'oraemmezza la dividi ancora in due, così poi dentro il trequartid'ora ti senti a casa. esci.
sabato 1 ottobre 2016
Gessica Franco Carlevero: Il bugiardino di Valentina Diana
Gessica Franco Carlevero: Il bugiardino di Valentina Diana: Valentina Diana, autorittratto Ho conosciuto Valentina Diana nel 2010. Ma dire che l'ho conosciuta non è giusto, in realtà ho com...
lunedì 26 settembre 2016
uguali
Una cosa che dicevo ieri e della quale sono sempre più convinta è che non siamo tutti uguali. alcuni si spacciano per uguali, ti parlano come se fossero uguali, con gli stessi problemi, le stesse fatiche, ma poi si rivelano tutta un'altra pasta di ciccioni ricchi e pasciuti come vermi grassi, e mentre tu sei lì che pensi, eh sì che fatica, eh sì, come ti capisco, loro sanno benissimo che quello che pensi di loro, che loro sono molto presi dalla loro fatica che la vita per loro è molto difficile eccetera, non è vero. però non te lo dicono, perché se te lo dicessero, se ti dicessero: guarda che non siamo uguali, non stiamo faticando per le stesse cose, tu fatichi per campare, io fatico perché nella vita non so che cazzo fare, perché mi annoio, e voglio sembrare come gli altri anche se in realtà potrei stare a girarmi i pollici tutto il giorno che sarebbe uguale. se ti dicessero così tu cosa faresti? resteresti prima a bocca aperta, poi ti vergogneresti di avergli offerto il caffè eccetera e poi ti sentiresti tradito, e anche un po' ingannato. quindi alla fine meglio così, meglio continuare a pensare che tutti siano più o meno uguali a tutti, anche se in realtà molti non sono uguali ma sono molto diversi, per quanto riguarda, diciamo, lo star tranquilli.
mercoledì 21 settembre 2016
turismi
Tutti vorrebbero fare un giro nel suo disagio
scattare qualche fotografia
per dire l'arte contemporanea
comprende tutto
anche il niente.
scattare qualche fotografia
per dire l'arte contemporanea
comprende tutto
anche il niente.
( materiali per condominio infinito)
martedì 20 settembre 2016
canto per else
canto per ilse
Ci sono tante di quelle preghiere
fatte per non pregare
preghiere che pregano
di lasciare stare tutto com'è
che sembra solo ma va bene così
in realtà, come sempre per sempre.
Preghiere il cui solo sforzo si concentra
nel fingere di pregare
nel dire che stai pregando con tutto te stesso
per dire che l'hai fatto
che pure tu ci hai messo dentro l'anima
che l'anima ce l'hai, che sai usarla
che tu con l'anima hai una certa confidenza.
Preghiere dirette
sparate in alto
per sentirsi i piedi a posto
per poter dire io sono
io l'ho fatto anch'io
come tutti
ho guardato il cielo con un dito.
Preghiere che come la prima pietra
hanno posato, invece di levare,
hanno schiacciato
invece di innalzare.
Ripetiamo l'errore dei padri dei padri
dei nostri padri
lo stesso tema lo stesso peccato
d'ostinazione.
Non andiamo da nessuna parte soli
non indicati
e non ci si inoltra mai nel buio
così nudi, fottuti,
senza l'occhio cieco di una fede.
fatte per non pregare
preghiere che pregano
di lasciare stare tutto com'è
che sembra solo ma va bene così
in realtà, come sempre per sempre.
Preghiere il cui solo sforzo si concentra
nel fingere di pregare
nel dire che stai pregando con tutto te stesso
per dire che l'hai fatto
che pure tu ci hai messo dentro l'anima
che l'anima ce l'hai, che sai usarla
che tu con l'anima hai una certa confidenza.
Preghiere dirette
sparate in alto
per sentirsi i piedi a posto
per poter dire io sono
io l'ho fatto anch'io
come tutti
ho guardato il cielo con un dito.
Preghiere che come la prima pietra
hanno posato, invece di levare,
hanno schiacciato
invece di innalzare.
Ripetiamo l'errore dei padri dei padri
dei nostri padri
lo stesso tema lo stesso peccato
d'ostinazione.
Non andiamo da nessuna parte soli
non indicati
e non ci si inoltra mai nel buio
così nudi, fottuti,
senza l'occhio cieco di una fede.
lunedì 19 settembre 2016
che non possiamo neanche immaginare
Mi chiedo se sia vero o no.
Un essere umano è quello che si fa la doccia la mattina, che prende il grappino,che lava la macchina, che quando compra il pane e il latte e lo zucchero gli danno in omaggio la bustina di pectina per la marmellata, che paga la bolletta della luce dal tabaccaio, che si accorge che i freni della bici sono da registrare, che bagna le piante, che fa la raccolta differenziata, che fa la raccolta punti del supermercato per una padella antiaderente, che cerca il distributore dove la benzina senza piombo costa tredici centesimi di euro in meno, che se ha mal di schiena prende un Voltaren, che se ha mal di testa prende un Moment, che se ha mal di pancia prende un Buscopan,che compra il giornale, che legge il giornale, che scrive su facebook, che gli si rompe un dente e non ha i soldi per andare dal dentista, che cerca di essere gentile, che risponde: non mi interessa, grazie, ho già cambiato compagnia telefonica due mesi fa; che si prova le scarpe ma non se le compra, che gratta il gratta e vinci, che perde le chiavi di casa, che si dimentica i soldi nel bancomat, che di notte non dorme, che crede in un Dio che però non è un Dio, che però non si sa se ci sia davvero, ma che in certi momenti sembra impossibile che non ci sia nessuno, che fa gli esami del sangue, che prende le pastiglie per la pressione, che compra le cose in scadenza a metà prezzo,che fa le promesse, prometto di non bere più, prometto di non fumare più, prometto di fare ginnastica tutte le mattine, prometto di sforzarmi di non arrabbiarmi più,che piega le camicie e le mette nel cassetto,che piega le mutande e le mette nel cassetto, che butta via la pubblicità che trova nella buca delle lettere, che fa gli esami di routine, gli esami del sangue, il saldo via internet, il bonus luce, il bonus gas, compra la birra, compra il caffè, la guarnizione per la caffettiera, il massaggio in omaggio, la depilazione a luce pulsata, il parcheggio orario,la tariffa flat del wifi, il congiuntivo sbagliato, il compleanno mancato,il treno sporco, il biglietto timbrato due volte, i cani da sopprimere, l'oroscopo, il detersivo biologico, il formaggio di soia, il terrorismo internazionale, l'euro, le tecniche per curare la miopia senza intervento chirurgico, le foto dei gatti, le creme antirughe, il sesso sublimato,il circolo dei lettori, il festival dello gnocco fritto, il festival dell'agnolotto, la retrospettiva sulla piadina, la pace nel mondo, la fame nel mondo, la liposuzione, i campi nomadi, come smettere di fumare se sai come farlo, il benessere dell'intestino, l'iridologia, la terapia del dolore, l'anima gemella, la fotografia digitale;oppure no. Oppure non si può sapere.
Oggi ho incontrato l'osteopata al bar, mi ha offerto il caffè, è stato imbarazzante.
Non si sa più niente.
Se sia vero o no che ci sia qualcosa dietro alle cose.
Dici che bisogna avere chiaro il punto di arrivo, che quello che è importa è tenere ferma la posizione. Non importa quanto ci metti, né se procedi in linea retta, quello che conta è che tu sai che stai andando là. Ma quando dici là, cos'è questo là, questo punto di arrivo che muove tutto, di preciso?
Pensi che possa esistere un momento nel quale uno dice: bene, ecco qua, sono arrivato, ce n'è voluta, ma finalmente sono arrivato. Come quelli che finiscono un puzzle e poi lo incollano lo fanno inquadrare e lo appendono in bagno o in entrata. Come se l'immagine ricomposta fosse il senso di un puzzle. Mentre il senso del puzzle è proprio il contrario. La vita mi sembrerebbe più un insieme di puzzle con dei pezzi mancanti, tutti mescolati insieme, e noi dovremmo prima di tutto capire, distinguere un puzzle dall'altro, separare ciò che ci appartiene da ciò che appartiene a qualcun altro, che è un puzzle che non vedremo, che non comporremo noi, che non sapremo cosa rappresenta. Non di tutto vedremo la fine, solo di quello che per noi rappresenta la fine, che per un altro potrebbe anche essere una parte insignificante, un particolare trascurabile, lo sfondo di una scena in cui a fuoco sta qualcos'altro. Che non possiamo neanche immaginare.
Un essere umano è quello che si fa la doccia la mattina, che prende il grappino,che lava la macchina, che quando compra il pane e il latte e lo zucchero gli danno in omaggio la bustina di pectina per la marmellata, che paga la bolletta della luce dal tabaccaio, che si accorge che i freni della bici sono da registrare, che bagna le piante, che fa la raccolta differenziata, che fa la raccolta punti del supermercato per una padella antiaderente, che cerca il distributore dove la benzina senza piombo costa tredici centesimi di euro in meno, che se ha mal di schiena prende un Voltaren, che se ha mal di testa prende un Moment, che se ha mal di pancia prende un Buscopan,che compra il giornale, che legge il giornale, che scrive su facebook, che gli si rompe un dente e non ha i soldi per andare dal dentista, che cerca di essere gentile, che risponde: non mi interessa, grazie, ho già cambiato compagnia telefonica due mesi fa; che si prova le scarpe ma non se le compra, che gratta il gratta e vinci, che perde le chiavi di casa, che si dimentica i soldi nel bancomat, che di notte non dorme, che crede in un Dio che però non è un Dio, che però non si sa se ci sia davvero, ma che in certi momenti sembra impossibile che non ci sia nessuno, che fa gli esami del sangue, che prende le pastiglie per la pressione, che compra le cose in scadenza a metà prezzo,che fa le promesse, prometto di non bere più, prometto di non fumare più, prometto di fare ginnastica tutte le mattine, prometto di sforzarmi di non arrabbiarmi più,che piega le camicie e le mette nel cassetto,che piega le mutande e le mette nel cassetto, che butta via la pubblicità che trova nella buca delle lettere, che fa gli esami di routine, gli esami del sangue, il saldo via internet, il bonus luce, il bonus gas, compra la birra, compra il caffè, la guarnizione per la caffettiera, il massaggio in omaggio, la depilazione a luce pulsata, il parcheggio orario,la tariffa flat del wifi, il congiuntivo sbagliato, il compleanno mancato,il treno sporco, il biglietto timbrato due volte, i cani da sopprimere, l'oroscopo, il detersivo biologico, il formaggio di soia, il terrorismo internazionale, l'euro, le tecniche per curare la miopia senza intervento chirurgico, le foto dei gatti, le creme antirughe, il sesso sublimato,il circolo dei lettori, il festival dello gnocco fritto, il festival dell'agnolotto, la retrospettiva sulla piadina, la pace nel mondo, la fame nel mondo, la liposuzione, i campi nomadi, come smettere di fumare se sai come farlo, il benessere dell'intestino, l'iridologia, la terapia del dolore, l'anima gemella, la fotografia digitale;oppure no. Oppure non si può sapere.
Oggi ho incontrato l'osteopata al bar, mi ha offerto il caffè, è stato imbarazzante.
Non si sa più niente.
Se sia vero o no che ci sia qualcosa dietro alle cose.
Dici che bisogna avere chiaro il punto di arrivo, che quello che è importa è tenere ferma la posizione. Non importa quanto ci metti, né se procedi in linea retta, quello che conta è che tu sai che stai andando là. Ma quando dici là, cos'è questo là, questo punto di arrivo che muove tutto, di preciso?
Pensi che possa esistere un momento nel quale uno dice: bene, ecco qua, sono arrivato, ce n'è voluta, ma finalmente sono arrivato. Come quelli che finiscono un puzzle e poi lo incollano lo fanno inquadrare e lo appendono in bagno o in entrata. Come se l'immagine ricomposta fosse il senso di un puzzle. Mentre il senso del puzzle è proprio il contrario. La vita mi sembrerebbe più un insieme di puzzle con dei pezzi mancanti, tutti mescolati insieme, e noi dovremmo prima di tutto capire, distinguere un puzzle dall'altro, separare ciò che ci appartiene da ciò che appartiene a qualcun altro, che è un puzzle che non vedremo, che non comporremo noi, che non sapremo cosa rappresenta. Non di tutto vedremo la fine, solo di quello che per noi rappresenta la fine, che per un altro potrebbe anche essere una parte insignificante, un particolare trascurabile, lo sfondo di una scena in cui a fuoco sta qualcos'altro. Che non possiamo neanche immaginare.
una scusa
Tutto sta nella curiosità che ci metti quando apri gli occhi e quando li richiudi. Anche se non sei buono di carattere, se ti porti dietro i misfatti originali,i tuoi disastri o le tue colpe. se hai le orecchie hai comunque una consegna, una specie di lasciapassare. non dico proprio una ragione, ma almeno una scusa, per stare al mondo.
noi sempre qui
Noi sempre qui che io mi sento sempre più in imbarazzo per tutto, per le cose più stupide, non riesco a dire le cose senza questa paura di dirle come se alla fine non fosse permesso a me di dire qualcosa a qualcuno senza sentire un senso di, una volta si diceva vergogna. vergognarsi. sì sì, mi vergogno di tante di quelle cose quasi tutte cose che hanno a che fare con cose che mettono in evidenza, il fatto che non sono come gli altri nei particolari più comuni. Io vorrei essere sempre in tutto e per tutto come gli altri, per non sentirmi sempre diversa dagli altri nelle cose sbagliate. Per esempio, se devo telefonare a quello per dirgli che non vado a fare la mammografia e dico Guardi, mi dispiace tanto ma per quel giorno lì non posso proprio e
e quando la segretaria dice Troviamo un altro giorno
io non riesco a dirle, No, guardi, la verità è che costa troppo.
Gi dice Diglielo proprio così Non ci vengo perché siete dei ladri, siete cari e non ci vengo.
e io quando lo sento dire quello che dovrei dire, penso che ha ragione, che vorrei dirglielo, finché viene da lui, ma poi, se penso di essere io, con la mia voce a dire quelle cose, perdo proprio il coraggio. Mi sento mancare sto coraggio.
Quindi alla fine sto zitta, e dico Sì sì
facciamo Ottobre?
sì sì
Facciamo il tre Ottobre, duecento euro
Sì sì.
Sì cosa?
duecento euro. Pazzesco. non sei capace di difendere i tuoi duecento euro dalle grinfie del mammografia?
no.
Sei una smidollata.
Lo so.
Meriti l'inferno
lo so.
So tutto, però non ci posso fare niente, perché su certe cose si può fare qualcosa, su altre, invece, niente.
considerazioni di quattro anni fa
Consideriamo ora l'insieme di tutti gli insiemi che non sono elementi di se stessi. Se esso è un elemento di se stesso, allora non è un elemento di se stesso. Se non lo è, lo è.
giovedì 15 settembre 2016
cattivi
Gi dice, quelli di agos hanno detto che se non pago entro domani diventano cattivi.
Cosa vorrà dire diventare cattivi per quelli della agos?
Forse ci suoneranno al campanello con un lanciafiamme?
Metteranno il sigillo alla mia bicicletta.
Adesso ho paura di quelli della agos che diventino cattivi in un modo che non ci immaginiamo.
Cosa vorrà dire diventare cattivi per quelli della agos?
Forse ci suoneranno al campanello con un lanciafiamme?
Metteranno il sigillo alla mia bicicletta.
Adesso ho paura di quelli della agos che diventino cattivi in un modo che non ci immaginiamo.
condominio
ieri incontro la vicina del primo che si capisce che è in vena di attaccare discorso. dice, ma lei per caso abita sopra di me? perché sento un rumore di sedie che si spostano. ragioniamo ma alla fine mi scagiono perché su di lei c'è un altro vicino. lo spostatore di sedie. poi parliamo, ci lamentiamo insieme (ora che sono scagionata posso mettermi dalla parte di chi si lamenta dell'inciviltà altrui) della differenziata. Ma lei lo sa chi è che mette il vetro nei sacchetti di plastica? ma lei lo sa chi è che butta la plastica il venerdì, che indecenza, diciamo. e giù a parlare dell'inciviltà della gente che non sa fare la differenziata, e del fatto che basta un sacco accanto al bidone dell'indifferenziata per beccarsi l'ammenda. basta un sacco e scatta l'ammenda, glielo spieghi lei. dice che ha lasciato un bigliettino, qualche mese fa, su un sacco, per dire di non lasciare sacchi. ma qualcuno l'ha rimosso. che gente. che schifo. poi non sappiamo più cosa dirci. arrivederci allora. ci salutiamo che siamo dalla stessa parte, dalla parte dell'innocenza, della decenza.
non le ho chiesto niente dell'uomo ragno, il piccolo uomoragno che ho trovato nel cortile è che ho lasciato a cavalcioni del mancorrente delle scale, che poi ho ritrovato appeso alla griglia della porta dell'ascensore, che poi qualcuno ha buttato nel contenitore della carta sotto le cassette della posta. peccato, era così bello continuare coll'uomo ragno, fargli fare altre cose nel condominio. spostarlo, farlo arrampicare da qualche altra parte. avrebbe dato un senso. una specie di spirito condominiale che animava l'uomoragno. ma non si riesce a cominciare un gioco che subito qualcuno si mette di traverso, non vuole giocare, butta via l'uomoragno. come a dire: questo è un posto decoroso, non si gioca all'uomoragno. che poi saranno gli stessi che buttano il vetro in quel modo schifoso, nella plastica. gente che non vuole giocare alla differenziata.
non le ho chiesto niente dell'uomo ragno, il piccolo uomoragno che ho trovato nel cortile è che ho lasciato a cavalcioni del mancorrente delle scale, che poi ho ritrovato appeso alla griglia della porta dell'ascensore, che poi qualcuno ha buttato nel contenitore della carta sotto le cassette della posta. peccato, era così bello continuare coll'uomo ragno, fargli fare altre cose nel condominio. spostarlo, farlo arrampicare da qualche altra parte. avrebbe dato un senso. una specie di spirito condominiale che animava l'uomoragno. ma non si riesce a cominciare un gioco che subito qualcuno si mette di traverso, non vuole giocare, butta via l'uomoragno. come a dire: questo è un posto decoroso, non si gioca all'uomoragno. che poi saranno gli stessi che buttano il vetro in quel modo schifoso, nella plastica. gente che non vuole giocare alla differenziata.
martedì 13 settembre 2016
come per non disturbare
Prendi un cavallo
Galoppa galoppa galoppa
Finché al posto della sera
Non ci sarà un cortile
La riconoscerai dalle ciabatte consunte
E quell'odore di latte appena munto
E quel parlare piano
Come per non disturbare
La graniglia e il muro bianco
Le chiavi che si posano
Certe monete che passano
Da una mano più in alto
A una mano più in basso
Cose che i bambini non capiscono ancora
Il bisbigliare di certi morti in prossimità.
La salita con la mucca in fondo.
Prendi il treno ti prego
Pagalo coi tuoi soldi fuoricorso
I pantaloni marroni a coste
Che la signora soppesa e sfrega
Non saranno un affare oggi.
Erano i tuoi.
Galoppa galoppa galoppa
Finché al posto della sera
Non ci sarà un cortile
La riconoscerai dalle ciabatte consunte
E quell'odore di latte appena munto
E quel parlare piano
Come per non disturbare
La graniglia e il muro bianco
Le chiavi che si posano
Certe monete che passano
Da una mano più in alto
A una mano più in basso
Cose che i bambini non capiscono ancora
Il bisbigliare di certi morti in prossimità.
La salita con la mucca in fondo.
Prendi il treno ti prego
Pagalo coi tuoi soldi fuoricorso
I pantaloni marroni a coste
Che la signora soppesa e sfrega
Non saranno un affare oggi.
Erano i tuoi.
sabato 10 settembre 2016
pensieri molto profondi sull'esistenza umana in generale
stavo pensando che i nostri atomi, quelli di cui siamo composti, in un modo o nell'altro forse son serviti anche a comporre qualcos'altro prima. quindi non so, alcuni atomi di carbonio che ora compongono il mio corpo potevano anche formare un dinosauro o una lucciola o la coda di un pesce o la grafite di una matita di Leonardo da Vinci.
questo fatto anche, che l'acqua del pianeta è quella che è. che quella che ci beviamo è la stessa, evaporata e ripiovuta, che magari si era bevuto e pisciato Napoleone, o Hitler. E' una bella schifezza.
questo fatto anche, che l'acqua del pianeta è quella che è. che quella che ci beviamo è la stessa, evaporata e ripiovuta, che magari si era bevuto e pisciato Napoleone, o Hitler. E' una bella schifezza.
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