sabato 11 giugno 2016

appunti di un anno fa

quel che mi piace di più è scrivere in un modo da sentire che c'è sempre, un po' di discrepanza, tra quello che pensavi che avresti scritto e quello che poi scrivi davvero. ma se mi metto lì, a dire Adesso scrivimi questo, mettici questo inizio e questa fine e questo e quest'altro in mezzo, ecco che subito mi sale una noia, una noia che mi fa prima sbadigliare, poi venire voglia di andare a fare dei lavori come lavare i piatti o aggiustare la sedia o lavare i vetri o anche solo camminare.
per esempio adesso mi ero detta Scrivi qualcosa sull'arcobaleno della luna di ieri sera, ma poi mi sono detta, cosa dovrai scrivere mai dell'arcobaleno della luna di ieri sera? niente. la luna faceva l'arcobaleno.

1 commento:

  1. La penso anche io così.
    (Sono Valentina, e ho assistito alla presentazione di Mariti durante il Premio Viadana. Poi, durante l'autografo, non sono riuscita a dirti che anche a me piace scrivere e che la tua scrittura, i tuoi libri, mi hanno fatto capire che, senza starci a pensare tanto, bisogna scrivere seguendo ciò che siamo, ovvero il come e cosa scriviamo dovrebbe rispecchiare come ci poniamo quotidianamente nei confronti della vita. E di questo ti ringrazio, mi spiace non avertelo potuto dire di persona.)

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