Io, mi rendo conto, non sopporto più quelli che pensano di sapere le cose bene. Secondo me, uno quando ti dice: Guarda io ho capito come stanno le cose, stanno così e così. Non c'è da fidarsi. Perché, secondo me, la maggiorate di quelli che ti dicono di sapere le cose bene, lo pensano davvero. Ed è quella la cosa più pericolosa che ci sia. Secondo me, quando tante persone che pensano di aver capito tutto e di sapere le cose bene, si mettono insieme, fanno un gruppo, una massa, di persone che pensano di aver capito tutto e di sapere le cose, e questa massa, questo gruppo, si mette a camminare spostando l'aria in un modo, che non è come il venticello fresco, che passa tra le foglie e le fa respirare, è più come un rumore di vento forte, che poi è anche un silenzio, dato che non si sente più niente.
Io, tra le persone, preferisco quelle che non capiscono, o che capiscono qua e là qualcosa, o che hanno delle sensazioni ma non sanno spiegare bene il perché.
Ed è per questa ragione che molto spesso mi sento a disagio, quando mi trovo in mezzo a gente che ha capito molte cose o quasi tutte, perché mi fanno paura e mi anche mi imbarazzano, come durante il carnevale, quando passano i carri, e si vedono sopra degli adulti vestiti da personaggi dei cartoni animati, che non si ricordano più di essere vestiti da cartoni animati, e si comportano come fosse normale, perché loro sono sul carro e c'è una voce che urla delle cose a volume alto, con una musica e magari delle trombe che servono anche per convincere quelli intorno che loro sul carro hanno delle buone ragioni per urlare strombazzare ed essere vestiti da cartoni animati. E io, quando mi capita di esserci in mezzo, non riuscendo a convincermene, mi sento proprio fuori posto, e cerco di andarmene il più in fretta possibile, perché, appunto, mi vergogno e mi sento sola.
Questo per dire che c'è qualcosa che ha a che fare col volume al quale le cose si dicono, e con la verità, che se viene espressa troppo categoricamente, a volume troppo alto, con parole troppo semplici, si trasforma in qualcosa di cui non mi fido e che non mi piace, anche se non saprei dire, ben ben, il perché.
QUI C'È DISORDINE. NON È UN'IMPRESSIONE. È PROPRIO COSì.
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