mercoledì 29 giugno 2016

quello che era stato e quello che non era stato. lo stato delle cose dissolte.

sì quindi questo è il grande canto, di cui non c'è bisogno. Questo è il grande canto di cui non c'è bisogno. Dice la signora che si dovrà attendere ancora che dipende dall'andamento delle sue finanze se la voce potrà o non potrà. Essere sentita. Dipende dalle saponette e dalle vasche di zinco. Dipende da tutt'altre cose se questa sera potremmo guardarci allo specchio e dire sì, oppure dire No. Se diremo No, l'avremo detto. Nessuno ce l'ha chiesto. Del resto. La signora dice di stare tranquilla. Che per il momento non è ancora ora di strisciare verso l'immondizia. perché la signora è molto di larghe vedute. La signora si sa muovere bene in tutte queste cose di pietà, che per noi sono altra cosa. La signora chiama pietà quello che noi non chiamiamo in nessun modo. Noi chiamiamo in nessun modo quello che la signora fa uscire dalla propria bocca come un fiore. Povera signora. Ha un pacco di soldi talmente grande con il quale si sventaglia la mascella larga. Povera signora. E' un po' agitata ultimamente. Dev'essere la temperatura del pantalone. Povera signora.
Noi raspiamo lentamente verso la nostra abitazione. Raspiamo e sbaviamo. Ci chiediamo: Cosa ho sbagliato?
Povera signora.
Lei non si domanda mai Cosa ho sbagliato.
Dev'essere una natura di cromosomi.
La natura non glielo consente.
La natura è stata dura con la signora perché la signora ha tante di quelle telefonate da fare.
Tante di quelle faccende da sbrigare. E non ha tempo.
Non per noi in particolare. Non ha tempo e basta.
Quindi dicevamo?
Di cosa stavamo parlando.
Io, il canto adesso mi si strozza in gola. Non posso, vorrei dirle. Non posso più cantare. Mi dispiace.
Ma in definitiva dico solo Non.
Il resto non vuole più uscire.
Non esce perché non vuole uscire. Non si vuole più regalarsi a nessuno.
Il canto è povero, troppo povero.
Il canto non crede più in dio.
Volevamo andare da qualche parte.
Prendimi il coraggio. Portamene un po' per domani.
Domani compriamo le zollette di zucchero bianco. Sono sicura che almeno per un po' non avremo più  problemi. Con l'amarezza.
Eppure.
Se conti quanti sono.
Quanti sono?
i tuoi amici, quelli che dicevano la verità, la dicevano a tutti. L'hanno detta anche a te, tempo fa.
Tempo fa tu sapevi bene le cose. Le misure delle cose.
Sapevi che qui non si canta più?
da nessuna parte.

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