lunedì 17 agosto 2015

diciassette agosto quindici

Allora viene il momento che scendi in cantina a cercare la pompa della bici e trovi la scatola delle palline di natale con l'albero finto conficcato in un tubo e ti si stringe il cuore mentre ti sovviene che son già due o tre natali che l'albero non si fa più, e ti dici Se buttassi via tutta sta roba? E pensi non si sa mai, magari quest'anno. Poi ti dici Mino ormai è grande non gliene frega più niente, lo facevi per lui, pensi Buttiamole va. Poi pensi Ma che ti fanno ste palle? tienile che non si sa mai. Siamo pure ebrei, pensi. Ma che c'entra, pensi,vedi mo che adesso uno perché e ebreo non può più farsi l'albero di natale, ci mancherebbe ancora. Allora le lasci stare li e, anzi, ti viene anche voglia di ampliare la collezione. Ma perché uno deve sempre fare le cose che non gli piacciono e quelle che gli piacciono devono risultare in un modo o nell'altro sconvenienti? Fanculo, ti dici. E ti riproponi anche di comprare un nuovo alberello, più folto, meno spennacchiato, questo Natale, e di far su un bell'alberone addobbato coi fiocchi. Col coso in cima. il coso lì. il pennacchio. Pennacchio?
Il punteruolo.
Il pungiglione.
Come si chiama?
Il puntone.
Puntale.
Ecco sì,puntale.
Un bel puntale. E non se ne parla più.

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