lunedì 31 agosto 2015

sogno

in questo sogno all'inizio ero all'aeroporto e mi trovavo vicino a uno che non conoscevo ma che mi ispirava fiducia, e gli chiedevo Secondo lei, dove devo andare?
 e lui diceva Secondo me deve chiedere al ferroviere. E questo non mi stupiva per niente (eravamo all'aeroporto). Poi il tipo mi indicava una via per raggiungere agevolmente il ferroviere, e io mi arrampicavo tenendomi a una maniglia su per una specie di botola e alla fine trovavo della gente in fila che diceva Veloce che si parte (per la tournée). Allora, essendo che non c'era tempo per le domande mi mettevo anch'io in fila con gli altri, che casualmente conoscevo e che casualmente anche loro sapevano della botolo e del ferroviere (immagino). Poi salivamo sull'aereo ( ! ).
sempre nel sogno poi facevamo uno spettacolo nel quale io non avevo una parte molto precisa. Sì, dovevo fare delle domande a uno che camminava intorno a un tavolo, ma le domande non le sapevo bene e doveva anche mettermi una salopette all'ultimo momento, che mi dava mia cugina, che aveva ricevuto una telefonata da Lucia che le diceva di dirmi che non era quello lo spettacolo dove dovevo essere, era un altro, ma ormai non c'era più tempo, che le avevo fatto fare una figura di merda, ad essere lì e non là, a fare il mio spettacolo, che adesso non si sa come si faceva.
Poi io e mia cugina andavamo un po' in giro a piedi in questo posto dove si faceva lo spettacolo sbagliato, ed era in Spagna. Ed era molto bello, Sembrava il Messico, le dicevo. e lei diceva che sì, poteva sembrare il Messico, ma da alcuni particolari si vedeva benissimo che lì era Spagna profonda, e poi diceva Comunque qui, te ne accorgerai, basta girare l'angolo ed è tutto un altro panorama. Però, per fortuna, il nostro panorama non cambiava. L'unico problema era che mi ricordavo che quando avevo chiesto al signore dell'aeroporto l'informazione e lui mi aveva detto di provare ad arrampicarmi su, per chiedere al ferroviere, la valigia, non l'avevo presa. Cosa me la portavo a fare la valigia? l'avevo lasciata lì, temporaneamente, vicino al signore dell'informazione, che mi sembrava uno affidabile, per non stare a portarla di qua e di là, che era inutile. Solo che poi quelli della fila, della tournée mi avevano detto Sali, che è tardi! e io ero salita subito e la valigia l'avevo lasciata vicino al signore.
Che signore, mi dice uno che poteva essere lo zio di un mio amico che si chiama Marco.
Il signore in piedi dell'aeroporto, gli dicevo io.
e lui, lo zio di Marco, che stava giocando a briscola o a scopa con un altro suo amico, un friulano che non conoscevo, mi dice, Guarda, l'unica è che chiamiamo il cugino di mia moglie, che lavora all'aeroporto, si occupa della sicurezza, quando finisce il turno gli chiediamo se per favore può dare un'occhiata se si trova la tua valigia. Di che colore era?
e io non mi ricordavo più per certo, se la mia valigia fosse rosso scura o nerastra sul grigio. Però, per non fare l figura di una che non sa di che colore ha la valigia gli dicevo Rossa, ma molto scura, sul nero, quasi.
e lui diceva comunque fino a domani non si può telefonare perché adesso ha già smontato il turno.
E poi dovevo andare in scena un'altra volta e non avevo niente, neanche un tovagliolo per scacciare le zanzare.

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