sabato 29 agosto 2015

nessuno se lo può permettere

Pensavo alle persone che prima erano calciatori, poi diventano allenatori, poi diventano sponsor di una squadra o di un paio di scarpe. È perché prima, all'origine, erano già qualcosa. Il problema è tutto nell'origine. certi  nascono e, verso i tre quattro anni, si cominciano naturalmente ( o anche incoraggiati o costretti ) a sentire di cominciare ad essere una cosa. come un calciatore, una ballerina, un ingegnere di pozzo petrolifero, un prete. 
Certi che mi ricordo io dei tempi dell'asilo, avevano i calzini col risvolto e il cestino tutto preciso, rosa con dei pallini, e ordinato e se glielo chiedevi, sapevano chi erano nome e cognome. Altri invece si vedeva che non importava se non si facevano la doccia tutte le mattine e arrivavano scarmigliati e per lo più senza merenda (tra i quali anch'io) o perché i genitori non ci pensavano o perché erano in ritardo o per altre ragioni sempre diverse, e quelli, a volte erano estrosi e intelligenti e sapevano già scrivere delle parole e contare fino a oltre cento e conoscevano certi misteri della scienza come la caduta dei meteoriti o il triangolo delle Bermude, altri erano abbastanza normali, solo sporchi e privi di merenda. Tra questi ultimi il rischio di non avere un' origine ben delineata era più alto. L'origine, o te la fai tra i tre e i sette anni, o è perduta. Perché dopo non sarà mai un'origine intrinseca e ben conficcata su misura. sarà un'origine posticcia. come una maschera piantata sulla faccia per farti essere qualcosa, per non farti essere niente.
Essere niente non si può. Nessuno se lo può permettere.

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