lunedì 7 settembre 2015

materiali (vecchi) per ONC #3

quello che sto pensando è che la vera corruzione non passi più dal fatto di commettere cose deprecabili.
Voglio dire, l'idea per esempio del grande capitalista, con le mani grondanti di sangue, è molto novecentesca. Secondo me in questo momento la vera corruzione passa per una dimensione molto normale. Vuota.
Pensavo per esempio al fatto che dietro tutti i nostri beni di consumo più banali, cellulari, shampoo, scarpettep per la doccia, ci sono un sacco di persone sfruttate a dei livelli inimmaginabili, eppure il rapporto tra un'azione e i suoi effetti è talmente lontana, talmente difficile da mettere in relazione intuitiva, che è come se non esisitesse più. E anche tutte le altre cose sono così.

In un certo senso mi sembra che la figura del colpevole non abbia più alcuna caratteristica precisa.
Semplicemente ci sono persone per le quali le cose sono facili, sono diventate facili mentre per altre erano sempre più difficili. Anzi, direi: sono diventate facili grazie al fatto che per altri diventavano semrpe più difficili. Ma tutto questo è come se accadesse semrpe più senza bisogno di di intervenire.
Le guerre vanno da sole, la finanza va da sola, la perdita dei diritti è una conseguenza di cose che viaggiano per inerzia senza che quasi ci si debba mettere mano.
Il problema è semmai interrompere questa inerzia.
Direi che c'è una grande mancanza di bellezza. La bellezza manca.
Ecco.

Questi posso avere tutto , ma la bellezza no.

Nessun commento:

Posta un commento