sabato 24 ottobre 2015

come una nanetta







Ieri, per festeggiare mia nonna (novantadue anni) ho fatto la farinata e comprato la bottiglia di birra. Sono andata a prenderla, ho suonato la campana, dopo un po' ho visto che arrivava, trafficando con un bottone della giacca. Prima di salire in macchina chiuso bene il cancello, a chiave, ha messo la chiave in un sacchettino, ha chiuso il sacchettino con un cordino e l'ha legato ben stretto, poi ha messo il sacchettino in una borsa di tela, è salita in macchina, e la borsa di tela se l'è messa in grembo.  Così arrivate da me, e ha detto: Qui è molto luminoso, per farmi un complimento, anche se il sole era calato da un'ora. Per il suo compleanno si è mangiata la farinata e ha bevuto anche un bicchiere di birra, per il brindisi.
Roma città aperta l'avevo preso in biblioteca, lo voleva per la Magnani. Ho messo il dvd nel lettore e ci siamo sedute sul divano, vicine, e ho notato che mia nonna aveva per un attimo lo stesso odore che aveva certe volte mia bisnonna, come di poltrona di velluto ocra e di Mustela. Non so se sai, che poi Rossellini gliene ha fatte passare, perché si era innamorato di un'altra, e le ha dato un bel calcione.
Per tutto il tempo diceva: Quella dev'essere Clara Calamai.
Dev'essere Clara Calamai.
Poi, verso le undici, mentre la riaccompagnavo a casa, si è messa a parlare dei materassi. I miei sono tutti di lana, ma che ne ha anche uno di crine. Il crine è molto pregiato, lo sai, perché parla, quando ti ci sdrai sopra. Fa cign cignTiene compagnia.
Arrivate a casa sua, la nonna ha preso il sacchetto dalla borsa di tela che teneva sul grembo, ha slacciato il cordino, ha preso le chiavi e le ha fatte tintinnare per farmi vedere che non le aveva dimenticate, questa volta. 
Ha aperto il cancello, e mi ha detto scuotendo appena la testa: Bello sì, ma  tutte quelle torture non mi piacciono, mi fanno ricordare quei tempi.
- La prossima volta vediamo un film di Alberto Sordi, ti piace?
- Lavora bene Alberto Sordi,ha detto.

Poi l'ho vista entrare in casa, accendere la luce, chiudere la porta, come una nanetta.





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