mercoledì 7 ottobre 2015

la scoperta dell'acqua










Oggi cammino.
Mi fermo solo al distributore dell'acqua in una piazza triste, un po' in periferia.
C'è un signore che riempie le sue bottiglie, mi spiega che è l'acqua è gratis, dal suo lato. Dall'altro no, dice Quella gasata costa zerocinque, ma da questa parte è niente. A me non piace gasata, dice.
Io la vorrei. Vorrei tanta acqua anch'io, mi piace quel posto dove regalano l'acqua. Ma non ho le bottiglie. Sono capitata qui per caso, camminando con un libro in mano. Il libro si intitola Sognando Babilonia, parla di uno che mi ricorda uno che conosco molto bene. Sono a pagina trentacinque e mi son detta di camminare tutto lungo la pista ciclabile senza fermarmi mai finché non sono a pagina cinquanta. Cinquanta è la fine della passeggiata. Ma il distributore d'acqua, tutta la storia del signore con le bottiglie, mi hanno distratta, adesso non so più dove sono. Camminavo lungo la pista ciclabile per non andare da nessuna parte e la pista ciclabile mi ha portata qua. Un qua con l'acqua ma senza bottiglie, vorrei dire al signore.
Vorrei anche raccontargli del mio libro ma non è facile, non c'è un collegamento.
Gli chiedo se viene spesso qui?
Ogni tre giorni, dice.
Magari, adesso che so che c'è questo posto dove regalano l'acqua, una volta o l'altra ci vengo anch'io, gli dico.
Venga, è conveniente.
Mi mancano ancora una ventina di pagine poi torno indietro, vorrei dirgli, magari, se quando torno è ancora qua a riempire bottiglie, non so, ci si potrebbe dire ancora qualcosa. Ma cosa vai a dire a uno che se ne sta con le sue cose, la sua vita e l'acqua. L'acqua è solo un niente,nella vita, un'incombenza, un  risparmio piccolo.
Allora lo ringrazio, riprendo a camminare, cammino cammino, penso di essere chissà dove e sono solo dietro la stazione. La pista ciclabile di interrompe così, senza motivo. All'improvviso non si va più da nessuna parte.
È tardi, non ho comprato niente per il pranzo.
Farò qualcosa con quello che c'è in casa, penso, farò una pasta. Mino non la vuole la pasta, ma se c'è la mangia.
Cosa deve fare uno che di ritrova un piatto di pasta pronta, se la mangia.


Poi mi dico Già che siamo qua, ci sediamo su una panchina della stazione e arriviamo a pagina cinquanta?  Meglio di no, non vorrei che mi prendessero per una barbona. Ultimamente a stare seduta a leggere all'aperto, mi viene da pensare che potrei dare l'impressione di una che non sa dove mettersi, dove posarsi. Allora cammino un altro po', arrivo a casa, penso ancora all'acqua, alla mia scoperta dell'acqua, poi non ci penso più.



 

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