venerdì 2 ottobre 2015

Non so più dove sei e dove ti ho messo (lirica per Mr B)



Non so piu' dove sei e dove ti ho messo.


Non so piu' se sei sulla macchina blu o su una verde
ne' posso sapere in quale cassetto metti le sigarette
o com'e' la forma dei tuoi nuovi jeans.
e non e' bello.
Ovviamente vorrei venire a cercarti e adorare ancora alcune cose tue.
Vorrei ancora un patimento pur di non finire senza
non si sarebbe mai pensato che ci si senta a posto cosi' comodi negli accappatoi o
di fronte alle televisioni
senza dolore
senza strette improvvise.
La signora entra in palestra e ci sono ben tre ragazzi che le si avvicinano
Buon giorno signora
l'accompagnano nel locale sauna e bagno turco.
là sotto tutto ti e' madre e miracoloso.
Io c'ero. Clandestinamente, ero io in avanscoperta per vedere cosa fanno i ricchi la mattina. Volevo sapere cosa fanno i ricchi quando entrano in questi posti sotterranei dove si prendono il tempo per loro stessi.
Volevo vedere. Tutto qua. Ma subito mi e' presa una nostalgia per il sopra e volevo tornare su. La signora aveva i tacchi e camminava con eleganza e i tre, dietro, muscolosi non la finivano di illustrare i vantaggi della sauna e il resto. Anche a me piaceva la sauna. la sauna madre.
È quello star bene e sani e star bene con se stessi. La signora poi e' entrata davvero mente io sono dovuta risalire per forza. Non accompagnata. Avevo abusato della visita ma e' stato molto utile, molto. Chissa' perche' e' diverso da farsi il bagno a casa o da farsi un giro in bici o di corsa. È diverso, perche' e' piu' finto. A volte c'è molto bisogno di questa finzione. 
Luoghi dove tutto è profumato e falso. 
Ora che sono fuori le auto in coda gridano: ben tornata fra noi, impostora. 
Mi appoggio al muro. proprio non posso oggi, ricordarmi di te. Sai che ti dico, non posso percorrere neanche un paio di metri senza perderti di vista. Ho preso il tram alla fine.
Un tram qualsiasi. Nessuna delle cose da fare oggi vuol farsi prendere. Che ne posso io se non vado dove dovrei andare e non faccio quel che dovrei. 
Non posso. 
Ho qualcosa che si ribella dentro e dice: Alt. 
dice:ALT. Chi sei? che diritti hai?
E di colpo mi viene una paura tremenda di non conoscere più le coordinate sulle quali viaggio.
Potrei chiedere a qualcuno: Scusi, lei mi vede? che impressione le sto facendo? le dispiacerebbe farmi un piccolo schema, darmi due dritte?
Figurati se la gente ce la fa a disegnarti.
La verità è dentro di te. La verità piove dentro di te.
Chi siamo? Perché siamo così lontani? A volte cammini per Milano e incontri per caso la stessa persona. 
La stessa persona che non conosci quasi. La saluti con un mezzo sorriso. 
Lei ti saluta.
La re-incontri dopo sei ore in piazza duomo. La ri-saluti. Questa volta sorridete di più perché la circostanza è ancora più rara. magari, pensi voltandole la schiena, magari non ci rivedremo mai più. e magari invece prima di sera vi rivedrete a Corvetto. non è che possiamo decidere tutto da soli capisci? non si può.
il letargo è quando uno sta fermo in un luogo sicuro, mette il corpo al caldo aspetta.
perde tempo?
Non perde tempo. Recupera le forze.
Tutte le partenze sono posticipate: Cracovia, non la vedremo. Non adesso.
Camminando sotto i portici sento una voce che dice va bene. Ho detto che va bene così. Ne sono certa. O certo. 
Mi volto. È uno che parla al telefono e mi cammina dietro.

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